L’omelia di Mons Savino per la III domenica di Pasqua

MONS SAVINO
MONS SAVINO (vescovo di Cassano allo jonio)

Il messaggio di oggi, III Domenica del Tempo Pasquale, è racchiuso in questo annuncio: “Gesù è risorto, in verità!”. Per i discepoli di Gesù, la parola e il pane sono il luogo dell’incontro con il Cristo Risorto. È quanto afferma l’evangelista Luca nell’ultimo capitolo del suo Vangelo, nell’incontro di Gesù con i discepoli di Emmaus, di cui oggi leggiamo soltanto la conclusione. I due, invece di proseguire per Emmaus, ritornano a Gerusalemme, incontrano gli Undici discepoli con gli altri e raccontano come avevano incontrato e riconosciuto Gesù nello spezzare il pane. A loro volta ascoltano che il Risorto era apparso a Simone. “Mentre essi parlavano di queste cose”, scrive l’evangelista Luca, “Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «pace a voi!»”. Cristo Risorto si fa vedere nella piccola comunità impaurita e dubbiosa perché Lui è il centro della vita comunitaria cristiana. E dice “pace a voi”, non come semplice augurio o invito, ma perché il dono della resurrezione è la pace che, come dice il termine ebraico “shalom”, indica la pienezza di quanto concorre al bene e al benessere di tutti.Ma i discepoli “sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma”. Perché questa reazione?La morte aveva concluso l’esperienza con Gesù ed essi non credevano che lo avrebbero rivisto come Vivente. Ma Gesù li incoraggia: “Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho”. L’invito di Gesù suscita in me una profonda emozione! Egli chiede qualcosa da mangiare: “Avete qui qualche cosa da mangiare?” Prende il pesce arrostito che gli offrono e lo mangia davanti a loro. Il pesce richiama la condivisione dei pani e dei pesci che aveva anticipato il rendimento di grazie dell’ultima cena che è l’Eucarestia in cui il Signore si rende presente nella condivisione reale di ciò che si è e di ciò che si ha. Dopo aver mangiato, Gesù aiuta i discepoli ad aprire “la mente per comprendere le Scritture”. Una mente chiusa non comprende la novità della Resurrezione. Egli dice: “sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi”. E aggiunge: “così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni”. La fede nella Resurrezione si basa sulle Sacre Scritture!“Gesù – scrive Enzo Bianchi – ha reso nuovamente credenti quei discepoli che erano venuti meno durante la sua passione, li ha resi testimoni della sua morte e resurrezione, li ha resi capaci di comprendere cosa sia il perdono dei peccati che essi devono annunciare, in virtù del loro essere stati i primi a ricevere il perdono dal Risorto”.  Un detto di un padre del deserto mi sembra efficace per noi: “Credere alla Parola del Signore è molto più difficile che credere ai miracoli. Ciò che si vede solo con gli occhi del corpo, abbaglia; ciò che si vede con gli occhi della mente che crede, illumina”.

Buona Domenica!