Maestra sospesa per avere pregato in classe

famiglia, scuola, bambini, disegno
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Una maestra ha subito una sospensione di 20 giorni perché aveva fatto realizzare ai bambini un rosario con 10 perline e per aver recitato insieme agli alunni delle preghiere.

L’insegnante è Marisa Francescangeli, di 58 anni, che stava sostituendo un collega in terza elementare. 

La maestra originaria di Nuoro insegna nella scuola primaria di San Vero Milis, in provincia di Oristano, dove segue una quarta e due terze.

L’episodio è avvenuto in una di queste terze durante il mese di dicembre 2022, in prossimità delle festività natalizie.

Una maestra che ha dedicato gran parte delle sua vita all’insegnamento

La signora Francescangeli ha detto alla stampa di essere sotto choc per il provvedimento che, secondo lei, giunge inaspettato e ingiustificato.

La maestra ha iniziato a lavorare nella scuola già a metà degli anni 80. Ha fatto diverse supplenze nella sua città di origine, successivamente ha vinto un concorso per insegnare nella primaria e nelle scuole di infanzia.

Avendo i figli piccoli non si è voluta spostare da casa così ha fatto anche l’assistente amministrativa, ma poiché il desiderio di insegnare era forte ha ripreso le supplenze a Cagliari dove è rimasta 5 anni.

Poiché il marito è di Oristano, ha accettato la cattedra a San Vero Milis, dove sono avvenuti i fatti.

Tra l’altro, l’insegnante è consigliera dell’Associazione italiana maestri cattolici. Con questo provvedimento disciplinare da parte del dirigente scolastico, il suo curriculum potrebbe risultare macchiato.

Il dirigente si è visto costretto a prendere delle soluzioni in quanto due genitori si sono lamentati per il braccialetto fatto con il rosario e per le preghiere recitate in prossimità del Natale.

Il provvedimento prevede una sospensione lavorativa dal 27 marzo al 15 aprile e la riduzione dello stipendio.

La maestra ha raccontato di essere stata presente a una riunione con i genitori dove ha chiesto scusa, ma due settimane dopo ha ricevuto la raccomandata che ha aperto solo alle 22 dello stesso giorno perché incredula.

Attualmente, si sente molto dispiaciuta perché molto legata ai bambini, suoi alunni, e perché ama profondamente il suo lavoro.

Il provvedimento e ora il ricorso

L’avvocata della UIL Elisabetta Mameli ha annunciato un ricorso contro il provvedimento. Ma non è finita qui.

Infatti, il caso è arrivato al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ma ha scosso anche la parte politica del centro-destra vista come una “intolleranza verso la religione cattolica”.

Anche genitori e colleghi della maestra sono rimasti increduli per la vicenda e stanno sostenendo l’insegnante che il 16 aprile riprenderà servizio.

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