Catanzaro sigla un’intesa con l’Associazione Italiana Celiachia: al via un percorso formativo per un’offerta gluten free certificata e una città più inclusiva
Catanzaro verso l’inclusione e la tutela della salute, grazie a un accordo strategico con l’Associazione Italiana Celiachia (AIC). L’intesa, firmata ufficialmente giovedì 10 aprile presso la sala del MUSMI al Parco della Biodiversità, apre un nuovo capitolo per la città: quello di un’offerta alimentare senza glutine sempre più sicura, certificata e diffusa sul territorio.
Il progetto prevede un percorso formativo rivolto agli operatori del settore food e alle strutture ricettive, con l’obiettivo di elevare la qualità del servizio destinato alle persone affette da celiachia. Un’iniziativa che guarda non solo al benessere delle famiglie, ma anche alla valorizzazione dell’ospitalità locale, rendendola più competitiva e inclusiva.
Durante il primo incontro, i partecipanti hanno potuto acquisire conoscenze specifiche sulla gestione del gluten free in ambito ristorativo e, al termine del percorso, otterranno la certificazione ufficiale dell’AIC, garanzia di affidabilità e attenzione alle esigenze alimentari delle persone celiache.
“La firma di questo protocollo – ha dichiarato la vicesindaca Giusy Iemma – rappresenta una tappa fondamentale per costruire una città senza barriere, anche a tavola. Stiamo investendo su formazione e buone pratiche, convinti che la sensibilità verso la celiachia sia una responsabilità collettiva. Catanzaro vuole essere un modello di inclusione e qualità dell’offerta”.
Un entusiasmo condiviso anche da Giusy Grosso, presidente regionale AIC: “Questo accordo è il risultato di un dialogo costruttivo con le istituzioni. È un’opportunità per rendere il gluten free sempre più accessibile e per rafforzare il senso di comunità intorno a un tema spesso sottovalutato. Insieme possiamo costruire una Calabria più consapevole, inclusiva e accogliente”.
L’intesa segna quindi l’avvio di un programma di attività diffuse sul territorio, con l’ambizione di coinvolgere tutta la cittadinanza in un percorso di crescita condivisa e consapevole, dove l’inclusione parte anche dal piatto.
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