“Keep the secret”: Intervista a Pietro Mungo del Room 21 Speakeasy

Pietro Mungo Room 21 Speakeasy
Pietro Mungo Room 21 Speakeasy

Room 21 Speakeasy tra i migliori cocktail bar d’Italia, insieme al Caputost di Lamezia Terme, secondo la prestigiosa Guida “Bar d’Italia 2020” di Gambero Rosso

La prestigiosa GuidaBar d’Italia 2020” di Gambero Rosso (Primo Gruppo Editoriale Multimediale Enogastronomico in Italia) ha inserito recentemente due cocktail bar calabresi, il Caputost di Lamezia Terme e il Room 21 Speakeasy di Soverato tra i migliori cocktail bar d’Italia.

In occasione di questa grandiosa notizia, per Calabria Magnifica.it l’intervista a Pietro Mungo, proprietario del Room 21 Speakeasy di Soverato.

Innanzitutto, chiedo a Pietro: come vi è stata comunicata questa fantastica notizia? E come l’ha accolta il tuo Staff?

“La notizia l’ho ricevuta tramite mail, che mi spiegava, congratulandosi, che eravamo stati selezionati dalla prestigiosa Guida. Ti lascio immaginare le facce dello staff… Questa è una notizia da capogiro, se pensi che prima di quest’anno, la regione Calabria non era presente con nessun locale. Siamo i primi, insieme ai ragazzi di Caputost a presenziare… Inorgoglisce tutti noi!!”.

A distanza di due anni dall’apertura del locale si arriva a questo importante traguardo e riconoscimento. Ti chiedo era uno dei tuoi obiettivi prefissati?

“Non avevo mai considerato questa possibilità. Quando il Room 21 ha aperto la sua porticina ai clienti, già questo rappresentava il raggiungimento di un sogno, anzi, è stato come vivere un déjà-vu: da ragazzo mi immaginavo in un locale così (anche se collocato probabilmente a New Orleans) e rivedermi al bancone, con il pianoforte sullo sfondo, mentre i ragazzi armeggiavano con i bicchieri, è stato per me un tuffo dentro ad una mia personalissima visione”.

Quale, secondo te, la ricetta perfetta per servire un cocktail di qualità ai tuoi clienti?

“Premesso che ognuno ha la sua bevuta, credere di poter servire cocktails che piacciano a tutti è impensabile: noi ci siamo prefissati di utilizzare solo materia prima di primissima qualità, di ricercare l’equilibrio assoluto tra i vari componenti e di sperimentare ricette che siano frutto di studio e tante tante prove”.

Cocktails e non solo, anche birre e vini pregiati. Come nasce questa tua passione per il beverage? E come nel tempo l’hai coltivata?

“La passione per i viaggi e la propensione naturale alla curiosità, mi ha portato nel corso degli anni ad avvicinarmi, gradatamente, a questo universo. Prima la voglia di sperimentare le birre artigianali, con il nostro locale a Catanzaro Lido, che quando nacque, per primo cominciò ad allontanarsi dalle solite bevute, quelle che fino a quel momento la facevano da padrone, per avventurarsi in un mondo fatto di sperimentazioni. Successivamente, sempre la curiosità, mi spinse ad approfondire la mia particolare passione per il mondo dei distillati, cercando anche lì di provare il più possibile per capire le sfumature che rendono unici distillati pur appartenenti alla stessa famiglia. Da lì in poi è stato tutto consequenziale… un po’ di fegato in meno ma tanta – cultura – in più!”.

Qual è la “formula magica” del successo di questa particolarissima realtà del Room 21 Speakeasy? Per favore non mi rispondere con il motto del locale “Keep the secret”!

“Non esiste formula magica, bensì la magia che si respira entrando al Room 21: un tuffo nel passato, in un ambiente raffinato, volutamente chiaro scuro, la musica live che inonda le sale, il rumore del bar spoon che tintinna sul mixing glass, il banco che domina la scena, l’atmosfera ovattata che ti fa respirare un tempo ormai passato…Io sono il più innamorato di tutti…”.

Il Room 21 Speakeasy nasce in Calabria il 12 luglio 2017. Ma come è nata l’idea di creare o meglio ri-creare uno Speakeasy perfettamente riconducibile a quelli dell’epoca del proibizionismo anni ’20, con tanto anche di spioncino inserito alla porta d’ingresso?

“Come ho già avuto modo di dire è sempre stato presente nella mia testa, solo che non riuscivo a farlo emergere… L’eccellenza di una mente illuminata come quella dell’architetto Salvatore Jhon Campanella ha permesso che questo sogno diventasse realtà. Fu lui a propormi questa scenografia, che mi entusiasmò da subito.Vedi, Salvatore, riesce a farti vivere i locali ancor prima che lui stesso li abbia ben chiari. La porta con spioncino, invece, era una mia fissazione: ecco, considererò concluso il primo step del progetto, quando riusciremo a lavorare ogni giorno a porta chiusa, cosa che ad oggi avviene (ancora) pochi giorni a settimana”.

Oltre all’offerta del beverage e del cibo di alta qualità, è onnipresente nel locale la musica (col jazz, tra gli altri generi proposti), tant’è che è presente un palchetto, con un pianoforte verticale messo a disposizione dei musicisti. Da dove parte l’esigenza di inserire la musica dal vivo all’interno del progetto “Room 21 Speakeasy”?

“Un locale come il Room 21 non può prescindere dal proporre musica live in modo costante: proponiamo quasi 70 concerti all’anno, proprio perché ci sentiamo più vicini al mondo club che a quello delle cocktaillerie tradizionali. Il pianoforte è stato messo lì perché in un posto come questo possono capitare incontri casuali tra cultori della buona musica che tra un sorso e l’altro, improvvisano una jam-session coinvolgendo tutti i presenti. Una sorta di ritrovo per artisti. E non di rado tutto ciò accade…Sono i momenti più belli!!!”.

Entrando nel vostro locale si respira un’atmosfera internazionale. A me personalmente il locale ricorda tanto uno dei jazz club di Rione Monti, a Roma. Quanto hanno inciso, se hanno inciso, le contaminazioni culturali e gli eventuali viaggi, nella realizzazione di realtà specifiche, come quella del Room 21 Speakeasy, in Calabria?

“Il Room 21 si è scelto da sé: rincorrevo da tempo quel fondo, ho chiesto informazioni per quasi due anni e la risposta era sempre la stessa: – questo locale non è in vetrina, la proprietaria vuole tenerlo per sé –. Quando poi riuscimmo ad entrare per visionarlo, grazie anche all’insistenza di un caro amico, Gabriele, agente immobiliare, fu naturale vederci dentro uno Speakeasy, tanto era forte il richiamo verso un mondo – nascosto –. Sicuramente giocò un ruolo fondamentale il ricordo di un locale visitato nella Berlino est, dove entrai per ascoltare della musica jazz: ingresso sobrio, luci basse, bancone che guardava al palchetto e, in una saletta adiacente, con una grande finestra, che ti permetteva di godere dell’esibizione, un paio di poltrone con affianco un portariviste contenente vecchie pubblicazioni pre-caduta del muro… Ricordo ancora perfettamente la magia di quel posto: ne rimasi estasiato”.

Non solo Room 21 Speakeasy, ma anche altri i vostri locali presenti sul territorio calabrese, ciascuno con una propria identità. Cosa dovrò aspettarmi da Pietro Mungo? La realizzazione e l’apertura di un nuovo locale, o l’evoluzione in termini di efficacia e di efficienza dei progetti già avviati?

“Credo, con tutta onestà, di non saper rispondere a questa domanda. Sicuramente cercheremo sempre di far evolvere i locali già nostri, anche perché non ci si può mai adagiare sugli allori. Il mondo è in continua evoluzione, cambiano le tendenze, crescono le aspettative, aumenta la consapevolezza dello stare bene da parte della clientela… e poi… chi vivrà, vedrà…”.

Ultima domanda, cosa vorresti dire al tuo staff, che ti accompagna in questi “tuoi viaggi” enogastronomici e che sposa le tue ideologie ed inventive imprenditoriali?

“I locali, sono fatti da persone: credo che possiamo ritenerci fortunati da questo punto di vista, tutto sommato abbiamo sempre trovato persone per bene, chi più e chi meno. Nel tempo si sono succeduti più collaboratori, ognuno di loro ha dato e fatto qualcosa di importante per la nostra società. Il confronto è all’ordine del giorno, anche in modo animato e discusso, ma sempre in modo costruttivo.

Un grazie sicuramente va a Flavio, amico fidato ed irreprensibile direttore del Room 21, a Marco, il nostro favoloso bar manager, a Serena , il – sorriso e la cortesia del Room -, a Mariarita, la nostra – cheffa –, a Giorgia, responsabile della comunicazione ed instancabile direttore artistico, Luca , il – beck di ( del ) ghiaccio – ….e poi a Roberto, importante e solido sostegno in ogni momento e preciso coordinatore, Francesco, Martina and Martina, colonne portanti della Tana, a Vincenzo, Maicol e Laura, nuovi volti della cucina della Tana, Irene, la jolly che ogni società vorrebbe avere, ad Ermes ed Enrico, responsabili del Costa Pagoda, a Rita, Anna e Valentina, le nostre ­– speedy girl – a mare, ad Ines, nuova Bar manager e responsabile del Tiny House… e poi ancora a tutti quelli che nel tempo hanno lavorato per noi…. Questo importante riconoscimento è anche merito loro. Grazie!!!”