Dalla raccolta dei fiori di sambuco a maggio alla preparazione della soffice pitta cu u maju: la tradizionale focaccia calabrese che conserva antiche radici e profumi di terra
La Calabria, terra di tradizioni antiche e sapori autentici, custodisce un tesoro gastronomico che risplende con delicatezza nel mese di maggio: la pitta cu u maju, la focaccia ai fiori di sambuco. Questa specialità, riconosciuta come Prodotto Agroalimentare Tradizionale (P.A.T.), incarna il legame profondo tra il territorio calabrese e le sue radici contadine.
La pitta cu u maju è una soffice focaccia arricchita dai profumatissimi fiori di sambuco, che in Calabria vengono raccolti a maggio — il mese del “maju” — e utilizzati freschi o conservati sott’olio. È in questo modo che la tradizione tramanda un’usanza antica: l’impiego dei fiori eduli, veri protagonisti di preparazioni come pane, focacce e frittelle, che da sempre accompagnano le tavole della regione.
Questo piatto, apparentemente semplice, nasconde un intreccio di gesti e conoscenze trasmessi di generazione in generazione, che raccontano storie di una terra ricca di colori, profumi e sapori unici. Custodire e valorizzare queste ricette significa preservare l’identità culturale calabrese, fatta di memorie e rituali contadini, capaci di raccontare le peculiarità di un popolo attraverso il cibo.
Se oggi i fiori eduli stanno vivendo una nuova stagione di interesse nella cucina contemporanea, la pitta cu u maju è la prova che questa pratica è tutt’altro che nuova: da secoli, in Calabria, si sfrutta il profumo e il gusto inebriante dei fiori per arricchire le pietanze, creando un equilibrio unico tra natura e tradizione.
La preparazione dei fiori di sambuco sott’olio, che richiede tempo e cura, è un rito che anticipa la realizzazione di questa focaccia dal sapore avvolgente e dalla consistenza soffice. Ogni morso è un tuffo nelle radici della Calabria, un’esperienza sensoriale che evoca paesaggi, stagioni e racconti antichi, facendo rivivere l’essenza stessa di questa terra attraverso un semplice ma prezioso pane.
Assaggiare la pitta cu u maju significa lasciarsi trasportare in un viaggio tra profumi di sambuco e ricordi familiari, riscoprendo così l’anima della Calabria in una specialità che non si dimentica.