Vendemmia 2025, la Calabria incrementa: +20% di produzione

Uva zibibbo, vendemmia
Uva zibibbo, vendemmia

Il vino calabrese resiste ai dazi di Trump e brinda a una vendemmia 2025 da record: produzione in crescita fino al 20%, qualità eccellente, Cirò Classico prima Docg della regione e nuovi mercati

Mentre gli Stati Uniti minacciano nuovi dazi al 15% sui prodotti europei, i vignaioli calabresi guardano con ottimismo alla vendemmia 2025. Le stime parlano chiaro: la produzione regionale è destinata a crescere tra il 10 e il 20% rispetto allo scorso anno, senza sacrificare la qualità, anzi rafforzandola.

Dopo le difficoltà del 2023, segnato da malattie fungine ed eventi climatici estremi, la Calabria si prepara a raccogliere i frutti di una stagione quasi ideale. L’andamento meteorologico ha favorito germogliamento e maturazione, regalando uve in perfetto stato sanitario. “È un’annata di conferme e di rinascita – spiega Coldiretti – nonostante le gelate primaverili che hanno penalizzato il Crotonese, la qualità resta alta e in alcuni casi addirittura superiore”.

Dal Cirò al Vibonese: un territorio in fermento

La crescita della produzione si inserisce in un movimento vitivinicolo regionale sempre più vivace. Il Cirò, punta di diamante e simbolo della tradizione, ha appena ottenuto la prima Docg calabrese, riconoscimento ufficiale arrivato lo scorso 25 luglio dalla Commissione Europea. Ma non è solo Cirò a trainare: le Dop “Terre di Cosenza” e le nuove realtà del Reggino e del Vibonese dimostrano come la Calabria stia ampliando il suo panorama enoico.

Eventi e festival, dal Vinitaly and the City a Sibari al Cirò Wine Festival, segnano un cambio di passo: meno sagre improvvisate e più occasioni di divulgazione qualificata, capaci di attirare appassionati e operatori del settore.

Le prospettive per la vendemmia 2025

Secondo l’Accademia Italiana della Vite e del Vino, che ha aggiornato le analisi al 3 agosto, l’Italia intera si prepara a una vendemmia promettente, con la Calabria in prima fila per quantità e qualità. Le uve precoci – Chardonnay, Sauvignon e Pinot – sono già in raccolta per le basi spumanti, mentre le varietà autoctone entreranno in vendemmia nelle prossime settimane.

La superficie vitata regionale si aggira intorno ai 9mila ettari, con una produzione che rappresenta ancora solo lo 0,7% del totale nazionale, pari a circa 270mila ettolitri. Una quota modesta che però cresce anno dopo anno, sostenuta da un’offerta di etichette sempre più ampia e presente anche sulle carte dei vini locali, laddove fino a poco tempo fa dominavano esclusivamente le grandi regioni del nord.

La sfida dell’export

Resta aperto il capitolo internazionale. Se sui mercati statunitensi pesano le incognite legate ai dazi, l’export europeo continua a rappresentare una solida alternativa. Germania e Svizzera sono già mete consolidate per i vini calabresi, grazie a un lavoro costante e spesso silenzioso delle aziende regionali.