Disturbi alimentari, un fardello che colpisce sempre più presto

Disturbi alimentari
Disturbi alimentari

In occasione della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, esperti e istituzioni lanciano un allarme sulla crescente incidenza dei disturbi alimentari tra i più giovani

Oggi, 15 marzo, ricorre la Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, un’importante occasione di sensibilizzazione sui disturbi del comportamento alimentare (DCA), che stanno assumendo proporzioni preoccupanti. La ricorrenza non solo invita a riflettere sulla condizione psicologica e fisica di chi soffre di queste patologie, ma accende anche un faro su un’emergenza che cresce di anno in anno.

Un fenomeno in forte crescita

Negli ultimi tre anni, i casi di disturbi alimentari tra i giovani sono aumentati drasticamente, più che raddoppiando, con una preoccupante riduzione dell’età di insorgenza. Oggi, bambini di soli 8-9 anni sono colpiti da patologie come l’anoressia e la bulimia, condizioni che fino a poco tempo fa erano considerate riservate a adolescenti e giovani adulti. Maria Cristina Pisani, presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani (CNG), ha sottolineato come queste patologie siano oggi la seconda causa di morte tra i giovani, subito dopo gli incidenti stradali.

L’influenza dei social e della pandemia

Le cause di questo fenomeno sono molteplici, ma una delle principali è il crescente confronto con modelli estetici irraggiungibili, alimentato dai social media. Le piattaforme social, con la loro incessante esposizione a corpi “perfetti”, hanno un impatto devastante sull’autostima di molti giovani, in particolare nelle bambine e ragazze. Inoltre, l’isolamento sociale durante la pandemia ha accelerato questa tendenza: l’incidenza dei disturbi alimentari è aumentata del 30%, con i giovanissimi colpiti in misura 4 volte maggiore rispetto al periodo pre-Covid. La chiusura delle scuole e l’interruzione delle interazioni sociali hanno amplificato le paure e le ansie, contribuendo ad alimentare il ricorso a comportamenti disfunzionali legati al cibo.

Un fenomeno globale, un’emergenza nazionale

Secondo i dati del Ministero della Salute, in Italia circa 3,5 milioni di persone soffrono di disturbi alimentari, pari al 6% della popolazione. Sebbene il 90% di queste persone siano donne, il numero di uomini che sviluppano DCA è in aumento, con un’incidenza che raggiunge il 20% nella fascia di età tra i 12 e i 17 anni. I segnali di allarme sono numerosi: dal mangiare di nascosto, alla mania di tagliare il cibo in piccoli pezzi, saltare i pasti, e persino comportamenti compensatori come l’uso eccessivo di esercizio fisico o il vomito. Riconoscere tempestivamente questi segnali è fondamentale per intraprendere il percorso di cura, che deve essere sempre multidisciplinare, coinvolgendo medici, psicologi, nutrizionisti e educatori.

Un approccio integrato alla cura

Intervenire precocemente è cruciale: quando il disturbo è ancora nelle fasi iniziali, un trattamento ambulatoriale può essere sufficiente. Tuttavia, nei casi più gravi, è necessario ricorrere a trattamenti residenziali. La dottoressa Laura Dalla Ragione, psichiatra e direttore del centro per i Disturbi del comportamento alimentare della USL 1 dell’Umbria, evidenzia l’importanza di un approccio integrato, che veda la persona nel suo complesso e non solo come un insieme di sintomi. “Quando una ragazza si ammala, si ammala tutta la famiglia”, sottolinea l’esperta, rimarcando l’importanza del supporto a 360 gradi nella cura dei DCA.

La Giornata del Fiocchetto Lilla non è solo un momento di riflessione, ma un appello alla società affinché si presti attenzione ai segnali di disagio che troppo spesso passano inosservati.

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