Alla Dulbecco di Catanzaro ridotti i posti letto di nefrologia: il nuovo atto aziendale crea preoccupazione per la gestione dei pazienti e aumenta i rischi per la salute
Un durissimo attacco arriva da parte dell’Associazione Nazionale Emodializzati (Aned) contro la recente approvazione dell’atto aziendale della Dulbecco, l’azienda ospedaliera universitaria di Catanzaro. Pasquale Scarmozzino, responsabile Aned, ha espresso preoccupazione per le criticità emerse dal documento, evidenziando una preoccupante riduzione dei posti letto dedicati alla nefrologia, un passo che, secondo l’associazione, aggraverà ulteriormente la gestione dei pazienti nefropatici.
Nel dettaglio, l’atto aziendale prevede una diminuzione dei posti letto di nefrologia presso il presidio ospedaliero Pugliese, che scendono da 16 a 14. A fronte di questa riduzione, non sono previsti cambiamenti significativi per quanto riguarda i posti tecnici in dialisi, che restano fissati a 15. La realtà quotidiana è ben diversa: sono infatti 18 i pazienti trattati per turno, senza un adeguato aumento di personale o di spazi, aumentando così i rischi per la sicurezza e la qualità delle cure.
Scarmozzino non ha mancato di sottolineare anche la carenza cronica di personale nell’ospedale Mater Domini, che continua a essere un problema irrisolto. Secondo il responsabile Aned, questa riorganizzazione dell’azienda ospedaliera non risponde alle esigenze della popolazione e rischia di compromettere seriamente il trattamento dei pazienti con malattia renale cronica (MRC).
L’associazione, con una nota ufficiale, ha quindi indirizzato delle domande ai vertici dell’azienda ospedaliera e alle autorità regionali, chiedendo chiarimenti su scelte che sembrano contraddire le linee guida generali per la gestione della salute renale in Calabria. In particolare, Scarmozzino ha chiesto al commissario dell’azienda ospedaliera, Simona Carbone, di spiegare come sia possibile ridurre i posti letto di nefrologia in un contesto di crescente incidenza di malattie renali, a fronte di un aumento significativo dei dializzati in Calabria, passati dai 731 pmp (per milione di abitanti) nel 2015 agli attuali 840 pmp. La situazione, secondo Aned, richiederebbe esattamente l’opposto: un potenziamento dei posti letto e degli spazi dedicati alla dialisi.
Anche il commissario ad acta e presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, è stato chiamato in causa. Nel 2023, infatti, proprio la Regione aveva stabilito una rete nefrodialitica con 16 posti letto al Pugliese, considerati già insufficienti. L’approvazione di una riduzione dei posti letto, con l’atto aziendale della Dulbecco, è vista da Aned come una mossa incoerente con le politiche precedenti e in netta controtendenza rispetto agli sforzi legislativi in corso per prevenire l’aumento della nefropatia a livello nazionale.
Scarmozzino ha poi sottolineato un altro punto critico: l’emergenza trapianti, che in Calabria ha visto un drastico calo. I dati parlano chiaro: nel 2024 sono stati effettuati solo 2 trapianti renali, un dato che segna una riduzione dell’80% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Una situazione che, secondo Aned, non può essere ignorata se si vuole arginare l’aumento della dialisi.
L’associazione, infine, ha ribadito la propria posizione contro le minacce legali ricevute per le denunce relative alle carenze alla Dulbecco, precisando che continueranno a portare avanti la loro missione di denuncia a tutela dei pazienti. «La Carbone è un commissario temporaneo», ha dichiarato Scarmozzino, «ma i pazienti nefropatici sono e saranno sempre al centro della nostra attenzione».
Aned ha concluso il suo comunicato con un appello alla Regione e ai vertici sanitari di rivedere le decisioni prese, per evitare che la gestione della nefrologia in Calabria continui a peggiorare. Il futuro dei pazienti nefropatici, avvertono, non può essere messo a rischio da scelte che non tengono conto dei dati in crescita e delle reali necessità del sistema sanitario calabrese.