Giornata dell’autismo: all’ospedale Dulbecco un esempio concreto

Catanzaro celebra la Giornata Mondiale dell'Autismo con il progetto 'Super-Amabili'
Catanzaro celebra la Giornata Mondiale dell'Autismo con il progetto 'Super-Amabili'

Catanzaro celebra la Giornata Mondiale dell’Autismo con il progetto ‘Super-Amabili’: un esempio concreto di inclusione, dove il volontariato e la sensibilità della comunità ospedaliera trasformano la diversità in una risorsa per tutti

Un volontario speciale, un ospedale aperto all’inclusione e un messaggio chiaro: l’autismo non è una barriera, ma una realtà da accogliere con consapevolezza. In occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Renato Dulbecco” di Catanzaro ha trasformato questa ricorrenza in un’opportunità concreta di riflessione e dialogo, grazie a una tavola rotonda che ha messo al centro il valore dell’integrazione.

L’evento, organizzato dal Club Lions Catanzaro Host, dal CISOM – Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, dall’associazione A.C.S.A. & STE ETS e dall’Azienda Ospedaliera, ha ricevuto il sostegno del commissario straordinario Simona Carbone, che ha ribadito l’impegno della struttura sanitaria nel promuovere una sanità più inclusiva e connessa al territorio.

Il progetto “Super-Amabili”: una testimonianza di inclusione autentica

Al centro dell’incontro, la testimonianza diretta del progetto “Super-Amabili”, attivo da tre anni nei reparti pediatrici dell’ospedale. Il programma si distingue per la presenza di un volontario speciale, Francesco, un giovane nello spettro autistico che affianca i piccoli pazienti con attività ludiche e di lettura, offrendo un supporto empatico e autentico.

«Abbiamo voluto dimostrare – ha dichiarato Pietro Maglio, presidente del Lions Club Catanzaro Host – che una persona un tempo considerata “malata” oggi è una risorsa preziosa, capace di portare affetto e supporto ai più fragili».

Anche Saverio Salerno, capogruppo del CISOM Catanzaro, ha evidenziato come il percorso di Francesco abbia superato ogni aspettativa, diventando un esempio concreto di inclusione efficace e trasformativa.

Dalla diagnosi precoce al sostegno alle famiglie

Nel corso della tavola rotonda, il dottor Domenico Perri, direttore sanitario, ha sottolineato l’importanza della diagnosi precoce e dell’intervento terapeutico attraverso il metodo ABA, evidenziando i numeri in crescita: dai 40 bambini iniziali agli oltre 600 seguiti oggi. «Intervenire nei primi anni di vita – ha spiegato Perri – è cruciale per favorire l’autonomia e l’integrazione».

Un aspetto rafforzato anche dall’intervento della psicologa Maria Giovanna Salerno, che ha posto l’accento sul concetto di neurodiversità, sull’importanza dei percorsi personalizzati e del coinvolgimento delle famiglie.

Diritti, normative e il cambiamento culturale necessario

L’avvocato Dario Gareri ha ripercorso l’evoluzione normativa in materia di autismo, dalla legge 104 del 1992 fino alla normativa nazionale del 2015, sottolineando come la sfida non sia solo legislativa ma soprattutto culturale: «Le leggi sono fondamentali, ma senza un cambio di mentalità restano strumenti incompleti. L’autismo non è una malattia, ma un disturbo che richiede rispetto e diritti concreti».

L’appello alla responsabilità collettiva

A chiudere l’incontro, il dottor Giuseppe Raiola, direttore del Dipartimento Materno-Infantile dell’A.O.U. “Dulbecco” e presidente di A.C.S.A. & STE ETS, con un messaggio forte e incisivo. Partendo da un brano tratto dal libro Il bambino irraggiungibile” di Manuel Sirianni, giovane autistico non verbale, ha ricordato quanto sia urgente costruire una società realmente inclusiva.

«Questa giornata deve essere un punto di partenza, non un semplice evento – ha dichiarato Raiola –. Troppi bambini e ragazzi vengono ancora lasciati indietro, per carenze culturali e strutturali. È un dovere collettivo garantire loro un futuro di opportunità».

Un dato emblematico: oltre 70.000 studenti con disabilità hanno abbandonato la scuola durante la pandemia. Un’emergenza educativa e sociale che non può più essere ignorata.

Concludendo con una citazione di Don Chisciotte, Raiola ha lanciato un appello alla responsabilità di tutti:
“Cambiare il mondo, amico Sancio, non è follia. Non è utopia. È giustizia”.

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