Importare medici cubani: una soluzione necessaria o una misura discutibile?

Medici cubani, sanità
Medici cubani, sanità

Traffico di medici cubani in Italia: soluzione temporanea che solleva critiche

L’arrivo di medici stranieri per fronteggiare la carenza di personale sanitario in diverse regioni italiane sta già da tempo suscitando un acceso dibattito a livello nazionale. Dopo il caso della Calabria, che ha scatenato polemiche sulla gestione dell’emergenza sanitaria, altre regioni stanno considerando l’opzione di “importare” medici dall’Albania o dall’Argentina.

La decisione di reclutare medici cubani o di altre nazionalità ha sollevato diverse critiche. Viene puntato il dito contro la concorrenza sleale che si sta creando nel mercato del lavoro medico. Infatti, i medici stranieri, una volta giunti in Italia, ricevono retribuzioni inferiori rispetto alla media, aprendo la strada a potenziali problemi come il dumping salariale nel settore medico. Le regioni, spesso in difficoltà economica, potrebbero essere tentate di ricercare il “miglior offerente” tra i medici stranieri, senza tener conto di questioni linguistiche, formative, ordinarie e assicurative.

Alcuni sostengono che la via per risolvere in modo strutturale il problema della carenza di medici sia quella di formare nuovi professionisti all’interno del Servizio Sanitario Nazionale e bandire concorsi per assumerli stabilmente. Questo eviterebbe il rischio di dipendere pesantemente da personale medico estero e garantirebbe una maggiore qualità e continuità nell’assistenza sanitaria.

Un altro aspetto che ha sollevato preoccupazione riguarda la semplificazione del riconoscimento dei titoli dei medici provenienti da Paesi non comunitari. Se inizialmente era stata introdotta come misura di emergenza per far fronte alla pandemia, la proroga di questa norma fino al 31 dicembre 2023 ha destato perplessità. Alcuni temono che le procedure semplificate non garantiscano una puntuale verifica dei percorsi formativi dei medici stranieri, lasciando spazio a incognite sulla competenza e la conoscenza linguistica del personale. Ciò potrebbe creare disparità di trattamento nei confronti dei pazienti, a seconda del medico che li assiste.

È necessario sollecitare un approccio più strutturale per affrontare la carenza di medici in Italia. Ci sono risorse interne, come pensionati e specializzandi, che potrebbero essere coinvolte in modo limitato per far fronte all’emergenza. Tuttavia, l’obiettivo principale dovrebbe essere quello di colmare le disuguaglianze di salute nel Paese e garantire un sistema sanitario sostenibile e di qualità.

L’importazione di medici cubani e di altre nazionalità può essere vista come una soluzione temporanea e controversa per far fronte alla carenza di personale sanitario. È essenziale affrontare la questione a livello strutturale, investendo nella formazione di nuovi professionisti e garantendo procedure rigorose per il riconoscimento dei titoli dei medici stranieri. Solo così l’Italia (e la Calabria) potrà superare l’emergenza e costruire un sistema sanitario equo ed efficiente per tutti i cittadini.