Perché è meglio evitare le lampade prima di andare in vacanza?

lampade abbronzanti
lampade abbronzanti

Negli ultimi anni, l’interesse verso i consigli che permettono di prendersi cura nel modo giusto della pelle è aumentato tantissimo. Complice la scienza, ma anche l’esplosione dei social, con il desiderio di apparire al meglio quando si condividono i contenuti. Questo cambiamento ha portato e continua a portare tantissime persone a domandarsi su quanto sia effettivamente benefico fare lampade prima di esporsi al sole estivo durante le vacanze.

Trattamento popolarissimo negli anni ‘80 e ‘90, oggi è decisamente meno richiesto in quanto si sa bene che non rappresenta la scelta giusta per prepararsi al sole.

Come mai? Scopriamo assieme la risposta nelle prossime righe.

Lampade solari: perché non sono la scelta giusta per prepararsi al sole

Una convinzione errata quando si parla di lampade solari riguarda il pensiero secondo il quale, essendo l’esposizione circoscritta nel tempo, non si possa parlare di pericolo.

Questo schema mentale deve essere messa da parte nel momento in cui si chiamano in causa le lampade. Come sottolineato da diversi esperti, tra cui dermatologi di spicco nazionale e internazionale, può bastare anche un solo trattamento per procurare danni alla pelle.

Il rischio è minimo, ma comunque presente. Per comprendere come mai anche una lampada di poche decine di minuti è da evitare, basta ricordare che, nel momento in cui ci si espone al sole senza protezione, la pelle è interessata da una vera e propria aggressione.

A questo stimolo risponde con l’azione dei melanociti, che sintetizzano melanina provocando un aumento della pigmentazione.

Non solo raggi UV

Quando si parla dei motivi per cui è importante evitare le lampade e le docce solari come step preparatorio in vista delle vacanze, è bene chiamare in causa sia il ruolo dei raggi UVA e UVB, sia l’impatto negativo della luce visibile.

Quest’ultima non è collegata a conseguenze cutanee fastidiose come l’insorgenza di eritemi.

Per amor di precisione, è il caso di ricordare che gli effetti negativi hanno un’entità che può variare a seconda delle caratteristiche del singolo individuo.

A cambiare le cose contribuisce ovviamente il fototipo.

Soprattutto nel caso in cui si ha a che fare con una persona che rientra nel fototipo 1 e che ha, di riflesso, capelli tendenti al rosso o al biondo, pelle chiara e occhi chiari, il rischio, anche solo dopo una singola lampada, è di trovarsi con antiestetici arrossamenti, nulla che sia funzionale alla preparazione della pelle al sole estivo.

Decisamente meno impattante è l’effetto su chi rientra nel fototipo 2 e nel 3. I capelli e gli occhi scuri e la pelle che, pur essendo chiara, è meno tendente alle scottature rappresentano infatti dei fattori che aumentano le probabilità di ammirare un effetto che si avvicina a quello dell’abbronzatura.

I dati OMS

Per capire meglio come mai è il caso di evitare le lampade abbronzanti, chiamiamo in causa i dati OMS, che parlano del loro essere responsabili di circa 10.000 casi annuali di melanoma tra USA, Europa e Australia.

Se si considerano, invece, i tumori che non sono classificabili come melanomi, si parla addirittura di 450.000 casi.

Nei casi in cui non si riesce a rinunciare al trattamento, oggi molto diffuso tra i giovani nei mesi invernali soprattutto sulla scia dei trend social, è essenziale proteggersi con una crema ad hoc, proprio come si farebbe quando si va al mare o a sciare.

Il fatto di essere già un po’ bruniti perché magari si è reduci da un fine settimana a prendere il sole sulla spiaggia non rappresenta un motivo per evitare l’utilizzo di prodotti specifici per proteggere la pelle.

drSi possono applicare creme solari SPF 6, ideali per pelli già abbronzate, avendo sempre cura di acquistarle da rivenditori seri e referenziati, in modo da avere tutte le certezze sulla qualità del prodotto.

I soggetti più a rischio

La scienza ha permesso di individuare delle categorie particolarmente a rischio quando si parla degli effetti delle lampade abbronzanti sulla pelle.

Numeri alla mano, si parla di un incremento del rischio di melanoma del 75% nei soggetti che hanno l’abitudine di sottoporsi a lampade abbronzanti sotto i 30 anni.

Non a caso, in Italia, dal 2011 il ricorso a questo trattamento è vietato ai minorenni.

Lo stesso si può dire per le donne in gravidanza e per chi ha avuto una diagnosi di tumore in passato.

Tra le altre categorie a rischio è possibile chiamare in causa chi ha le lentiggini sulla pelle, chi tende, come i già citati soggetti rientranti nel fototipo 1, a scottarsi facilmente.

La tendenza a scottarsi negli anni dell’infanzia fa anch’essa parte dei fattori di rischio.

Impattano sul rischio di melanoma a seguito delle lampade pure i farmaci che aumentano la fotosensibilità.

Nell’elenco è possibile includere antibiotici appartenenti alla classe delle tetracicline e dei chinoloni.

Lo stesso si può dire per i FANS – antinfiammatori non steroidei – per i diuretici, per i farmaci ipoglicemizzanti e per alcuni antidepressivi.