La Calabria entra nel futuro della sanità con il progetto ‘Virtual Hospital’: visite, esami e assistenza domiciliare digitali per una medicina più accessibile e innovativa
ROMA, 11 APR 2025 – Una rivoluzione digitale è pronta a cambiare il volto della sanità calabrese. Con il progetto “Virtual Hospital”, anche la Calabria entra nel futuro dell’assistenza sanitaria, puntando su innovazione, accessibilità e continuità delle cure. Visite mediche, esami diagnostici, referti, farmaci e persino assistenza domiciliare saranno presto a portata di clic.
L’annuncio è arrivato ieri a Roma durante la quarta edizione del Digital Health Forum, evento patrocinato da Farmindustria, dove il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione, Alessio Butti, ha parlato dell’importanza del cambiamento culturale nella medicina: “Serve cambiare mentalità e lo si può fare attraverso la comunicazione. Partiamo dal concetto di digitale applicato alla medicina”.
Tra i progetti più seguiti dal Governo c’è proprio quello del Virtual Hospital, già pronto a partire in Toscana, nella città di Viareggio, per poi estendersi a Calabria e Lombardia. “La virtualizzazione degli ospedali consente di alleggerirne moltissimo il peso. È il concetto di medicina lanciata nel futuro”, ha dichiarato Butti, indicando esplicitamente la Calabria come una delle regioni chiave per la sperimentazione.
Ma cosa significa concretamente Virtual Hospital? Si tratta di una piattaforma digitale che consente ai cittadini di accedere da remoto a una rete di servizi sanitari: teleconsulti con medici specialisti, prenotazioni online per esami e visite, referti digitali, consegna dei farmaci direttamente a casa, assistenza domiciliare integrata e un sistema attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Il tutto supportato da una rete di strutture sanitarie coordinate e connesse tra loro.
In Calabria, dove da anni si combattono disservizi, carenza di personale e mobilità passiva – ovvero l’emigrazione sanitaria verso altre regioni – il Virtual Hospital si presenta come un’opportunità concreta per ridurre le disuguaglianze territoriali e offrire un accesso universale alle cure.
L’obiettivo è chiaro: sfruttare il digitale non solo per innovare, ma anche per garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini, soprattutto nelle aree più periferiche. Un passo avanti verso una sanità più moderna, inclusiva ed efficiente.
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