Presentato alla cittadella regionale di Catanzaro il nuovo modello di prevenzione antimafia per la costruzione dei tre ospedali calabresi di Vibo Valentia, Palmi e Sibaritide
Un passo decisivo nella lotta alla criminalità organizzata nel settore delle opere pubbliche è stato compiuto oggi alla Cittadella regionale di Catanzaro. È stato infatti presentato ufficialmente il nuovo modello di prevenzione antimafia che verrà applicato alla costruzione dei tre nuovi ospedali in fase di realizzazione in Calabria: a Vibo Valentia, Palmi (nella Piana di Gioia Tauro) e nella Sibaritide.
L’iniziativa è stata illustrata dal presidente della Regione Calabria e commissario delegato per la realizzazione degli interventi nel settore ospedaliero, Roberto Occhiuto, affiancato dal capo della struttura di prevenzione antimafia del Ministero dell’Interno, Paolo Canaparo, e dalla sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro.
Il modello – come spiegato nel corso della conferenza – trae origine da un’ordinanza della Protezione Civile emanata lo scorso 4 aprile e si applicherà a tutti i contratti e sub-contratti relativi ai lavori, servizi e forniture per la costruzione degli ospedali, senza distinzione di importo, durata o modalità di affidamento. Si tratta di un approccio rigido e innovativo, già sperimentato in precedenti occasioni di rilevanza nazionale, come la ricostruzione post-sisma del Centro Italia del 2016 e i cantieri per le Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano-Cortina 2026.
La gestione del sistema di controllo è affidata a una struttura interforze, composta da personale prefettizio, funzionari dell’amministrazione civile del Ministero dell’Interno e rappresentanti delle forze dell’ordine: Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria. Questi operatori avranno il compito di coordinare i controlli nei cantieri e le ispezioni, attraverso i gruppi interforze antimafia delle Prefetture competenti.
Il tutto è regolato da specifiche Linee guida, adottate dal Comitato di coordinamento per l’alta sorveglianza e approvate dal CIPESS (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile). Tali linee guida prevedono anche deroghe al Codice delle leggi antimafia, laddove necessario, per garantire controlli più efficaci e assicurare tempi rapidi nella realizzazione delle opere, considerate strategiche e in stato di emergenza.
Fondamentale sarà inoltre il protocollo di legalità, sottoscritto dal direttore della struttura di prevenzione e dal commissario straordinario, che stabilisce obblighi specifici per tutti gli attori coinvolti nella filiera: dai concessionari fino agli ultimi subappaltatori.
Con questa iniziativa, la Calabria prova a voltare pagina, mettendo la legalità al centro dello sviluppo infrastrutturale, in particolare in un settore cruciale come quello della sanità.
LEGGI ANCHE: Sanità 4.0: in Calabria arriva l’ospedale virtuale