US Catanzaro: intervista al supertifoso Giovanni Cacia

L’US Catanzaro prosegue la sua corsa fino al termine del campionato. Per raccontare una stagione davvero interessante abbiamo pensato di intervistare un tifoso super appassionato per i colori giallorossi. Il suo nome è Giovanni, lo abbiamo scelto perchè risulta attaccato saldamente alla squadra. Con il suo fare gentile e disponibile, è sempre pronto a sostenere le aquile, dentro e fuori dal campo da gioco. Gli abbiamo posto delle domande per conoscerlo meglio e scoprire qualcosa in più sulla sua fede giallorossa.

Il legame con la storia dell’US è saldo, ci parli di una vecchia gloria del Catanzaro a cui ti senti particolarmente vicino?

“Sono legato a Massimo Palanca e Claudio Ranieri che ho avuto modo di conoscere personalmente per mezzo di un altro tifoso, poi abitava in un appartamento di mio cognato, comunque sono diversi i calciatori con cui ho stretto amicizia nel corso degli anni”.

Sei un tifoso “storico”, sempre presente ad ogni partita al Ceravolo, hai un ricordo passato che ancora ti emoziona?

“La mia passione per il Catanzaro nasce dalla prima promozione in Serie A, avevo 8 anni, mi ricordo che mio padre mi portava in città e sono subito rimasto colpito dalla folla e da tutti quei colori giallorossi. Dal 1975 frequento lo stadio, tanti sono gli aneddoti, uno che ricordo sicuramente è la promozione in A con Sereni allenatore, abbiamo vinto contro il Como, con reti di Palanca, momenti davvero indelebili. Oppure quando in serie A siamo andati all’Olimpico, allenatore Burgnich, abbiamo pareggiato con la Roma, quando sono arrivato in curva mi sentivo chiamare, la curva era piena dei tifosi giunti da Catanzaro”.

La squadra quest’ anno si trova nella parte alta della classifica, anche se stenta a prendere il largo, qual è il tuo pensiero su questo gruppo?

“Un ottimo gruppo che a mio avviso andava rinforzato a giugno, avrei acquistato qualche altro elemento in difesa ai livelli di Fazio”.

Condividi le scelte di mister Vivarini? È un allenatore che può guidare una piazza importante come Catanzaro?

Mi piace molto questo allenatore, anche se io lo avrei chiamato un po’ prima. Fa giocare bene la squadra, ha saputo creare gruppo, sa leggere bene le partite, infatti penso che sia proprio da Catanzaro. Stiamo parlando di un tecnico che risponde sul campo, molto equilibrato, una persona esperta per la categoria”.

Iemmello finalmente è riuscito a segnare, hai speranze che possa ancora crescere?

“Iemmello è un giocatore che ci farà fare il salto di qualità, un vero attaccante, si lo vedremo sempre più crescere con le sue reti e ci può regalare quel sogno chiamato serie B”.

Secondo te la società ha voglia davvero di andare in serie B?

Credo che dopo tutti questi anni di gestione la società voglia conquistare la serie B: non solo per una questione di orgoglio, ma per la passione che nutre verso questi colori, per fare un regalo alla città e ai suoi tifosi. Si tratta di una società ambiziosa che ha progetti importanti, come la costruzione di un centro sportivo, quindi la volontà c’è tutta”.

La classe arbitrale sbaglia, purtroppo è normale, il Catanzaro risulta penalizzato dalla conduzione di gioco?

Purtroppo siamo stati penalizzati da una classe arbitrale mediocre, ma non voglio pensare alla malafede altrimenti non dovremmo più andare allo stadio. Io credo che la società dovrebbe farsi sentire di piu nelle sedi opportune. Poi penso anche che tante partite possono essere condizionate dagli arbitri, ma quando hai una squadra forte, non ci sono arbitri che tengano”.

Quale giocatore segui con particolare interesse nelle file dell’US?

Un giocatore che seguo con molto interesse e il nuovo attaccante Tommaso Biasci, mi piacciono molto le sue caratteristiche, è bravo ad attaccare la profondità, sa fare sponda e vede molto bene la porta. Un po’ con le dovute proporzioni ricorda il mio passato da attaccante, quando giocavo da ragazzo nei dilettanti della Kennedy!”.

Oramai bisogna puntare alla fase playoff, il Bari è lontano, cosa faresti se fossi al posto dell’ allenatore?

Si, dobbiamo concentrarci sui playoff, credo che sia l’anno buono perché abbiamo un organico forte quindi possiamo tentare di vincere, se fossi come il mister comincerei a lavorare sul gruppo che poi dovrà essere quello più forte per poter affrontare al meglio le partite. Se arriveremo secondi si avrà il tempo di caricare le batterie e presentarsi al meglio, non come ha fatto il suo predecessore nel campionato scorso. Spero inoltre che lo staff medico cerchi per tempo di recuperare eventuali infortunati, utili nelle future sfide proposte”.