Us Catanzaro: orrenda e indecorosa prestazione contro il Rende 1-1

Catanzaro Rende
Catanzaro Rende

CATANZARO-RENDE 1-1  27′ Morselli 29′ Kanoute

CATANZARO (3-4-3) : Di Gennaro; Martinelli, Figliomeni, Quaranta; Statella (86’ Nicastro), Maita, Tascone (55’Risolo) , Favalli (69’ Nicoletti); Kanoute, Giannone, Fischnaller (55’Mangni). A disposizione: Adamonis. Calì, Riggio, Signorini, Elizalde, Casoli, Pinna All. Grassadonia

RENDE (4-3-3) : Savelloni; Vitofrancesco, Germinio, Bruno, Blaze, Ndiaye (58’ Collocolo), Murati, Scimia (77 ‘Cipolla); Vivacqua, Morselli (52’Loviso), Giannotti. A disposizione: Palermo. Borsellini, Ampollini, Libertazzi, Godano, Rossini, Nossa. Soomets,  All. Tricarico

Arbitro: Garofalo di Torre del Greco 

Ammoniti: Figliomeni, Collocolo, Nicoletti, Savelloni, Tascone, Cipoll

Finisce tra i fischi 1-1 il derby tra Catanzaro e Rende, dopo una prestazione orrenda, indecorosa e indecifrabile da parte della squadra allenata da Grassadonia, incapace di mettere in difficoltà il modesto Rende.

Una squadra quella del nuovo trainer giallorosso senza né capo né coda con una fitta e inutile rete di passaggi senza mai dare, specie nel secondo tempo, la reale possibilità di vincere, nonostante un assedio senza costretto.

La squadra è quella sconfitta a Bari con Giannone nel trio di attacco al posto di Nicastro.

Dopo poco si capisce che aria tirerà con Quranta in seria difficoltà e gli attaccanti del Rende, specie Vivacqua, vanno a nozze e le aquile incapaci, nonostante tanto possesso palla a creare azioni da gol nitide se non su un cross di Gainnone dove gli attaccanti giallorossi arrivano in ritardo di un soffio.

Al minuto 27 inevitabile il vantaggio del Rende, Vivacqua prende il tempo a Quaranta e si invola verso la porta , Di Gennaro respinge il suo tiro, ma Morselli è pronto a ribattere in gol.

Per fortuna Kanoutè , due minuti dopo, con un tiro dal limite deviato palesemente da un difensore biancorosso, pareggia.

I giallorossi sembra si sblocchino ma risultano imprecisi nell’ultimo passaggio e stto porta sia Statella sia Kanoutè impattano male il pallone del vantaggio.

Si spesa che le secondo tempo le aquile finalmente sciorinino una prestazione degna di questo nome.

Invece non è così, tanta confusione, tanti passaggi e tanti cross innocui per la difesa rendese.

Da fuori ci prova Tascone, prima di essere sostituito, e successivamente Maita, ma in entrambi i casi Savellone si salva in angolo.

Nonostante i cambi la partita finisce in parità 1-1, dopo 5 minuti di recupero.

Al fischio finale inizia una dura contestazione verbale da parte di tutti i presenti un 3.500 circa nei confronti dei calciatori e dei dirigenti del Catanzaro.

Non si può sostituire un allenatore prima di due partite ravvicinate, che probabilmente sarebbero finite nello stesso modo, ma quando si cambia guida tecnica, lo stesso deve avere almeno una settimana piena per lavorare e Grassadonia non ce l’ha avuta.

Ma questo non deve rappresentare un alibi per il tecnico, perché la partita di oggi era da vincere senza se e senza ma e sinceramente neanche lui ci ha capito nulla.

Chi è rimasto a casa ha fatto benissimo, e secondo chi scrive il credito anche nei confronti del presidente Noto è finito.

Ormai non ci sono più alibi PER NESSUNO, ricordando anche un vecchio detto che recita il pesce puzza dalla testa.

Francesco Capicotto