Cozzolino: “Dirottare il traffico dei mezzi pesanti a Reggio è una scelta scellerata”

L’europarlamentare Andrea Cozzolino
L’europarlamentare Andrea Cozzolino

“Mi chiedo dove possano essere il raziocinio, l’intelligenza e la lungimiranza nell’idea di dirottare il traffico dei mezzi pesanti, in transito da e per la Sicilia, da Villa San Giovanni verso il porto di Reggio Calabria, nel pieno centro della città, congestionando la viabilità e aumentando a dismisura le fonti di inquinamento ambientale, sia sotto il profilo acustico che delle emissioni di polveri sottili.  Credo – ha spiegato l’eurodeputato Andrea Cozzolino – che sia giusta la scelta dell’amministrazione comunale di opporsi in tutti i modi e in tutte le sedi a questo scellerato e spregiudicato progetto e a rilanciare l’idea alternativa di un nuovo molo, da realizzare in una località al confine tra Reggio e Villa, che non pregiudicherebbe la vivibilità e la vocazione turistica, perché lontano dai centri urbani”. Qualche giorno fa ho avuto l’occasione di passeggiare sul lungomare di Reggio Calabria, affacciarmi sullo Stretto di Messina e godere di un panorama senza uguali, che merita di essere tutelato, protetto e valorizzato al massimo. “In quella circostanza – ha spiegato l’europarlamentare Andrea Cozzolino, vice-presidente della Commissione per lo Sviluppo Regionale – ho constatato con piacere quanto l’Amministrazione e il Sindaco di questa città creda nelle risorse del territorio al punto di investire una quota importante delle risorse del PUMS (Piano Urbano di Mobilità Sostenibile) e dal Patto per Reggio Calabria, per sviluppare progetti che valorizzino la naturale vocazione “al mare”. Dal “Waterfront” (il collegamento tra il porto cittadino e il “Lungomare Falcomatà”), alla riqualificazione del Lido Comunale e dell’Arena Lido, l’amministrazione Falcomatà sta lavorando duramente per dare lustro ad uno degli scorci più belli della nostra penisola. È dovere di tutte le istituzioni difendere questo patrimonio e restituire ai cittadini la bellezza di siti unici, che l’Europa e il mondo ci invidiano.