Caos nella specialistica ambulatoriale dell’ASP di Catanzaro

CISL

“Nei giorni scorsi come Cisl Medici avevamo evidenziato l’attribuzione di incarichi in maniera discutibile nell’area della specialistica ambulatoriale dell’ASP di Catanzaro. Le anomalie rilevate non necessitavano certo di una conferma, che però è arrivata proprio da una nota stampa del sindacato SUMAI, da cui si desume che l’ASP di Catanzaro ha attribuito degli incarichi in violazione della normativa contrattuale e delle disposizioni regionali”. E’ quanto evidenzia il segretario regionale della Cisl Medici Calabria, dott. Nino Accorinti, che spiega: “I corretti presupposti normativi necessitano, infatti, ai sensi dell’art. 20 dell’Accordo collettivo nazionale, della pubblicazione degli incarichi che si vogliono assegnare e della motivazione connessa a progetti finalizzati con durata limitata nel tempo.  Inoltre, il Commissario alla sanità con il DCA 82/2015 ha stabilito un regime autorizzatorio per la pubblicazione di turni disponibili ai fini del conferimento di incarichi, limitando l’incidenza della spesa, sul bilancio aziendale, con riferimento al 31 dicembre 2008. Malgrado ciò l’ASP di Catanzaro violando le corrette procedure, cioè l’autorizzazione regionale e quanto previsto dalla normativa contrattuale, ha affidato, a quanto ci risulta, 15 incarichi in diverse branche specialistiche senza tener conto in ogni caso della spesa prodotta.  L’illegittima assegnazione degli incarichi può comportare per gli specialisti chiamati senza avviso, senza trasparenza e senza alcun atto deliberativo o determina, oltre che dei benefici economici, anche dei vantaggi nella formulazione delle graduatorie a danno di altri giovani medici che sono in attesa di un posto di lavoro. Ecco che oggi la conferma di quanto avevamo denunciato è arrivata, attraverso una nota stampa, da una organizzazione sindacale – il Sindacato Unico Medici Ambulatoriali Italiani – che sostanzialmente ha autodenunciato la propria acquiescenza, non essendosi mai opposta ad una procedura non corretta di cui era a conoscenza”.

“La CISL medici – prosegue il segretario regionale Accorinti – sta predisponendo un esposto all’autorità giudiziaria che sarà chiamata a valutare in merito alla correttezza dell’attribuzione di questi incarichi o su possibili abusi dell’ASP di Catanzaro, sulle autorizzazioni ad alcuni specialisti che si recano a prestare la loro attività professionale presso Case di Cura convenzionate, e sugli accordi tra ASP e sindacato SUMAI.  Bisogna restituire legittimità e trasparenza nell’area della medicina specialistica ambulatoriale garantendo la correttezza delle scelte, la scomparsa dei privilegi ed il rispetto della pluralità di rappresentanza democratica a difesa di tutti i lavoratori”.

“Adesso la CISL – continua Accorinti – è presente nel Comitato Zonale per la specialistica ambulatoriale che finora era costituito per la parte sindacale totalmente da delegati di una sola organizzazione. Ciò, come previsto all’art. 16 dell’ACN 30 luglio 2015 e come chiarito anche dalla SISAC (Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati) in risposta al quesito n. 308 del 2017, laddove viene confermato che ‘ciascuna organizzazione non può avere più di quattro componenti’ sui cinque previsti se è presente un’altra organizzazione sindacale.  Nessuna ‘dichiarazione mendace’ quindi della CISL medici, come affermato dal segretario provinciale SUMAI, il quale evidenzia una scarna e superficiale conoscenza del diritto sindacale e delle norme di riferimento. E’ finita l’epoca del sindacato monocratico nella specialistica ambulatoriale!”.