Comprendo benissimo che riprendersi dal kappaò incassato nelle ultime elezioni provinciali non è cosa semplice, lo stordimento è duro da superare, in particolar modo quando si subisce a mani libere e senza guantoni. Del resto i numeri non lasciano libere interpretazioni: il centrosinistra più uscenti doppia il centrodestra ( 54000 contro 25000 voti ponderati); lo straordinario risultato del candidato da me sostenuto( 6724 voti contro i 4500 del candidato del duo Tallini – Cardamone; l’arretramento del centrodestra sia in termini di rappresentanza (da 5 a 3 consiglieri rispetto alle lezioni del 2014) che nei suffragi (da 36000 a 25000 voti ponderati); prendere atto che il centrodestra non avrà nessun rappresentante del capoluogo di regione e che molto probabilmente sui 3 eletti, 2 non seguiranno il podestà (uno è stato reclamato già del gruppo di NCD)e non faranno opposizione su imposizione. Ed ancora, molti consiglieri che siedono tra i banchi della maggioranza al palazzo comunale hanno votato per il centrosinistra o addirittura si sono candidati in altre liste (vedi Lostumbo sostenuto da Rizza); prendere atto che solo 8 consiglieri abbiano votato per FI e per il centrodestra, mentre altri due di fatto hanno preso le distanze dal podestà di FI (leggi Brutto). A tutto questo si aggiunge che le fratture interne al gruppo consigliare di FI, la mancanza nelle ultime sedute del consiglio di rappresentanti autorevoli di FI, fanno del Capo di FI più che uno stratega lucido e lungimirante un pugile suonato.
Chi oggi grida a lupo a lupo farebbe bene ad avere più rispetto delle istituzioni e dei suoi rappresentanti eletti democraticamente, i quali naturalmente non agiscono a secondo degli ordini politici della scuderia di Forza Italia, ma bensì si comportano con chiarezza e onestà intellettuale e politica per ridare trasparenza a quell’azione amministrativa che troppe volte appare opaca e delirante sul piano istituzionale.
Quanto si è consumato lunedì scorso nell’aula rossa di palazzo De Nobili, è la prova evidente di come il Consiglio comunale si sia assunto un onere che porterà certamente a risvolti che nel tempo lasceranno strascichi di altra rilevanza.
Infatti, risulta ben riportato e registrato agli atti del consiglio comunale, le dichiarazioni dei Dirigenti dei settori, che hanno fatto intendere che la pratica posta all’ordine del giorno del consiglio comunale era chiaramente forzata e viziata da gravi incoerenze e dubbi di legittimità.
Proprio su tali dichiarazioni, sulle mie precise richieste di chiarimenti rivolte all’assessore Sculco,risposte puntualmente non pervenute, che invito, anche attraverso la stampa,chi di competenza a sbobinare tutta la seduta del consiglio e di valutarne attentamente i contenuti, in quanto a mio parere il consiglio comunale con il voto forzatamente politico, ha convalidato una sanatoria a una delibera. Atto elaborato, non si capisce per quale recondita motivazione, se non per consentire probabilmente di coprire chissà quale disegno politico – elettoralistico consumato sulla piscina comunale. Qualcuno, però, non vedendo ubbidito il diktat “turarsi il naso e votare”, oggi tenta di agitare fantasmi. Spettri che invece sono fatti in carne e ossa che si materializzano sotto gli occhi di tutti.
Consigliere Comunale
Sergio Costanzo