Documentare i rapporti tra Santa Eufemia di Cordova e la Calabria (VIDEO)

CATANZARO,  1 LUG 2017 – Favorire lo studio approfondito della problematica storica aperta sul legame tra il Comune di Santa Eufemia, nella provincia di Cordova, e la Calabria, visto che la piccola comunità del centro nell’Andalusia, fa vanto di essere discendente da trentatrè cavalieri calabresi che parteciparono ad una spedizione contro i Mori del re Alfonso VII di Castiglia (1127-56).

La Provincia di Catanzaro, nonostante le drammatiche limitazioni economiche e normative poste dalla legge Delrio, è pronta ad impegnarsi nel percorso progettuale finalizzato a fare luce su questo rapporto storico-culturale che unisce in maniera profonda identità, valori e perfino tradizioni culinarie Calabria e questo remoto angolo di Spagna. Un legame  che, se adeguatamente documentato, favorirebbe una diffusione positiva dell’immagine della nostra cultura favorendo un turismo culturale e religioso che vedrebbe protagonista il nostro territorio.

 

 

A garantire sostegno al professore Ulderico Nisticò, che assieme all’associazione “Calabria in Armi” guidata dal generale Pasquale Martinello, è stato il promotore della interessante conferenza sul tema “Hermanos de Calabria, un ponte di tradizioni e cultura tra Calabria e Spagna”, il presidente dell’Ente intermedio di Catanzaro, Enzo Bruno partecipando all’incontro tenuto ieri pomeriggio nella sala conferenze “Giuditta Levato” del Museo Storico Militare sito nel Parco della Biodiversità Mediterranea.

Il presidente Bruno ha raccolto anche l’invito della scrittrice Adriana Lopez, che ha toccato con mano il legame di Santa Eufemia di Cordova alla Calabria, contribuendo al documentario girato sul posto, testimoniando il forte rapporto identitario che unisce il comune spagnolo e la Calabria, trasmesso prima della conferenza. A portare il proprio contributo anche il direttore del Parco e dirigente del settore competente, nonché del Musmi, Rosetta Alberto e il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, al vertice dell’amministrazione comunale che ricomprende proprio Santa Eufemia, comune autonomo della Piana fino al 1968, anno dell’unificazione con Nicastro e Sambiase per la nascita del nuovo comune, del quale è il terzo quartiere più popoloso.

“Nonostante le eccessive limitazioni poste dalla legge di riforma degli enti locali che ad oggi mette a rischio anche i servizi in settori fondamentali come la viabilità e l’edilizia scolastica, la Provincia di Catanzaro non rinuncia a dare il proprio contributo all’innalzamento della qualità della vita attraverso progetti e iniziative culturali capaci di favorire sviluppo economico e sociale – ha affermato il presidente Bruno -. Iniziative come quelle promosse dal professore Nisticò devono essere prese in considerazione in maniera adeguata perché se ben sviluppate hanno il merito, e forniscono l’opportunità, di sviluppare un interesse importante nei confronti della nostra regione, promuovendo all’esterno l’immagine positiva della Calabria”. “Progetti culturali come questi, finalizzati alla ricerca e alla valorizzazione delle nostre radici devono essere sostenuti. E possono essere sostenuto attraverso l’Erasmus, che grazie alla mobilità studentesca favorisce scambi culturali capaci di far interagire comunità e sistemi economici – ha detto ancora il presidente della Provincia -. Attraverso la grande capacità progettuale della dottoressa Alberto e dello staff dell’amministrazione ci impegniamo a costruire un percorso-progetto che ci consenta di riscoprire questo legame tra Santa Eufemia di Cordova e la Calabria, da documentare adeguatamente e diffondere per incrementarne la conoscenza, e attraverso ad essa la diffusione positiva dell’immagine della nostra regione, intercettando la richiesta di turismo culturale che può diventare concreto volano di sviluppo”.

Il professore Nisticò ha spiegato come la scoperta di questa scoperta si deve ad Angelo Iurilli e Josè Ramon Santosa che lo hanno informato. “ I tempi della fondazione di Santa Eufemia coincidono con il grande evento del Natale 1130, quando Ruggero II fondò il Regno normanno dell’Italia Meridionale; e non vanno dimenticati gli stretti rapporti tra il Meridione e la Spagna. La tradizione è dunque verisimile. Gli abitanti si Santa Eufemia si dicono calabresi, e amano e usano questo appellativo anche per la squadra di calcio e i loghi delle produzioni locali – ha spiegato il professore Nisticò -. Non sono mancati contatti diretti e indiretti, oggi rinverditi dall’intelligente e vivace attività di Adriana Lopez e suo figlio Andrea, autore di un interessante documentario. L’alcalde di Santa Eufemia ha manifestato il piacere di reciproche visite”.

La conferenza stampa, quindi, ha avuto lo scopo di portare a conoscenza le autorità, il pubblico e la cultura della nostra Calabria, e lanciare il proposito di stringere rapporti con questo lembo spagnolo di Calabria; e favorire lo studio approfondito della problematica storica tuttora aperta: chi erano questi cavalieri, da dove venivano, e se ne rimane qualche traccia documentaria. Raccolta la disponibilità della Provincia, anche il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro si è detto disponibile a contribuire ad approfondire la tematica. “Mi sono lasciato subito contagiare dall’entusiasmo e dalla passione degli studiosi che mi hanno invitato a partecipare – ha detto Mascaro – Non posso che in qualche modo dichiararmi rappresentante di quell’abbazia di Sant’Eufemia da cui è più probabile partissero i cavalieri. E’ una sfida culturale importante che va oltre il tempo e le distanze, da vincere per il bene del nostro territorio”.