I pagamenti con portafoglio digitale si diffondono in Calabria: opportunità economiche, sfide e nuovi lavori

Pagamenti digitali, smartphone
Pagamenti digitali, smartphone

La Calabria, una delle regioni italiane che più ha faticato a tenere il passo con la digitalizzazione rispetto ad aree più industrializzate del Paese, al momento sta vivendo un’interessante trasformazione. Sempre più cittadini e imprese calabresi stanno abbracciando l’uso dei portafogli digitali, strumenti che consentono di effettuare pagamenti tramite smartphone o dispositivi mobili senza l’uso diretto di contanti o carte fisiche. Un cambiamento che va ben oltre la semplice comodità tecnologica: sta modificando l’economia locale, generando nuove professioni e incentivando l’inclusione digitale anche nelle zone più interne.

L’ascesa dei pagamenti digitali: un trend in crescita anche nel Sud

Secondo gli ultimi dati elaborati da DataReportal nel 2025, oltre il 90% della popolazione italiana ha accesso a internet e il 77% effettua transazioni digitali con regolarità. La Calabria, sebbene leggermente al di sotto della media nazionale, ha registrato una crescita del 28% nell’uso di portafogli digitali nell’ultimo biennio, con un incremento significativo anche nei piccoli centri, tradizionalmente meno serviti da soluzioni bancarie avanzate.

A contribuire a questo trend è stata anche la crescente accettazione da parte degli esercizi commerciali, dai negozi di prossimità alle attività turistiche lungo la costa ionica e tirrenica. Gli esercenti, soprattutto i giovani imprenditori, hanno compreso che abilitare pagamenti contactless o tramite app come Satispay, PayPal, Google Wallet o Apple Pay non solo migliora l’esperienza d’acquisto, ma riduce anche i rischi legati alla gestione del contante.

Un volano per l’economia calabrese

L’espansione dei pagamenti digitali non è solo una questione tecnologica: ha importanti ricadute economiche. Le piccole e medie imprese (PMI), grazie a strumenti come il portafoglio digitale, riescono ad accedere a mercati più ampi, a fidelizzare i clienti e a rendere più efficienti i processi amministrativi e fiscali. Questo è particolarmente vero per i settori dell’artigianato, del commercio locale e del turismo, che in Calabria rappresentano una fetta consistente del PIL regionale.

Per sostenere questo processo di digitalizzazione, la Regione Calabria ha stanziato fondi attraverso bandi dedicati alla transizione digitale delle PMI. Ad esempio, l’ultimo avviso pubblico ha messo a disposizione 5 milioni di euro per sostenere l’introduzione di tecnologie digitali all’interno delle attività locali. Parallelamente, accordi come quello tra Confindustria Calabria e Intesa Sanpaolo hanno sbloccato 1,5 miliardi di euro a favore delle imprese calabresi impegnate nella trasformazione digitale ed ecologica.

Lavoro e formazione: nuove competenze per una nuova economia

La diffusione dei portafogli digitali ha generato anche un’esigenza crescente di competenze specifiche. Le figure professionali più richieste includono esperti di sicurezza informatica, sviluppatori di app per pagamenti, consulenti fintech e specialisti in gestione dati. La Regione, in collaborazione con enti di formazione accreditati, ha inserito moduli dedicati alla digitalizzazione nei percorsi del Programma GOL (Garanzia Occupabilità dei Lavoratori), offrendo a giovani disoccupati e lavoratori in riqualificazione la possibilità di formarsi nei settori emergenti del digitale.

Tuttavia, il gap tra domanda e offerta di competenze resta alto. La vera sfida sarà riuscire a formare una nuova generazione di lavoratori digitali direttamente sul territorio, evitando la fuga di talenti verso le grandi città.

Portafogli digitali e consumo online: nuovi usi, nuove tendenze

L’espansione dell’uso dei portafogli digitali in Calabria ha trovato terreno fertile anche tra i consumatori online. Sempre più cittadini, in particolare i giovani tra i 18 e i 35 anni, utilizzano questi strumenti per effettuare acquisti su e-commerce, iscriversi a piattaforme di intrattenimento, e gestire abbonamenti digitali. In questo contesto, è emerso anche l’utilizzo dei portafogli digitali per finalità legate al tempo libero, tra cui il gioco online, dove è richiesta una certa sicurezza nelle transazioni e nella gestione delle identità digitali.

Molti utenti, infatti, optano per i portafogli digitali collegati a carte di credito per giocare online, in modo da tutelarsi da frodi, impostare limiti di spesa e avere una panoramica chiara dei propri movimenti. La combinazione tra carte di credito virtuali e wallet digitali rappresenta una soluzione ideale per chi desidera intrattenersi in modo responsabile, gestendo il proprio budget in modo efficace e tracciabile.

Sfide infrastrutturali e digital divide

Nonostante le iniziative in atto, permangono alcune criticità strutturali. In diverse aree rurali e montane della Calabria, l’accesso alla rete internet stabile e veloce è ancora limitato, e questo ostacola la diffusione su larga scala di strumenti digitali. Inoltre, una parte della popolazione – soprattutto over 65 – manifesta ancora diffidenza verso questi metodi di pagamento, prediligendo il contante per motivi culturali e di fiducia.

Per superare questi ostacoli, sarà essenziale rafforzare la rete di infrastrutture digitali e avviare campagne di alfabetizzazione finanziaria e tecnologica, magari coinvolgendo in modo strutturato gli istituti scolastici, le biblioteche comunali, i centri civici e le associazioni locali, così da raggiungere tutte le fasce della popolazione, comprese quelle più vulnerabili o meno digitalizzate.

Uno sguardo al futuro

L’evoluzione dei pagamenti digitali in Calabria è un segnale positivo di trasformazione economica e sociale. Rappresenta la testimonianza concreta di come anche territori tradizionalmente considerati periferici possano trarre vantaggio dai processi di innovazione, a patto che siano accompagnati da politiche pubbliche mirate e dalla volontà di fare sistema. Sebbene ci sia ancora strada da fare, soprattutto in termini di equità territoriale e accessibilità alle infrastrutture digitali, i segnali indicano che la regione ha tutte le carte in regola per colmare il divario con il resto d’Italia.

Non si tratta solo di adottare nuove tecnologie, ma di ripensare i modelli economici locali, rendendoli più inclusivi, sostenibili e orientati al futuro. I portafogli digitali, in questo senso, sono solo la punta dell’iceberg: dietro di essi si muovono nuove opportunità imprenditoriali, reti di servizi più efficienti, e un ecosistema di competenze digitali che, se coltivato adeguatamente, può diventare motore di sviluppo per le giovani generazioni.

Con il giusto mix di investimenti pubblici e privati, formazione specializzata, supporto all’imprenditoria e sensibilizzazione della popolazione, la Calabria potrà non solo adattarsi al cambiamento, ma diventarne protagonista. Un territorio ricco di cultura, risorse umane e potenzialità ancora inespresse che, grazie all’innovazione, può tornare ad attrarre talenti e capitali, valorizzando le proprie peculiarità e costruendo un futuro più connesso, dinamico e inclusivo.