Essere la Regina Elisabetta è già di grande impatto emotivo nell’immaginario collettivo. E chi non vorrebbe festeggiare il proprio compleanno due volte all’anno? Bene, la Sovrana più longeva dei giorni nostri, la Elizabeth può.
Le cronache recenti hanno spesso parlato della Famiglia Reale britannica, nel bene e nel male. L’ultima notizia riguarda purtroppo la morte del Principe consorte Filippo di Edimburgo che alla soglia dei suoi 100 anni, ha lasciato da sola la consorte reale a pochi giorni dal suo compleanno.
Probabilmente oggi sarà una festa sottotono per la Regina Elisabetta II. Infatti, è nata proprio il 21 aprile del 1926 a Mayfair, Londra, ed è la regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e degli altri reami del Commonwealth sin dal 2 giugno 1953.
Sebbene Elizabeth Alexandra Mary oggi compia 95 anni, magari circondata dai familiari più stretti e dai suoi amati cani, i reali inglesi festeggiano, per tradizione, il compleanno un sabato del mese di giugno.
Un compleanno reale in tutti i sensi
Viene da chiedersi: perché i reali inglesi hanno due compleanni all’anno?
La storia parte da lontano: Re Giorgio II King nel 1748 decise che la parata militare ufficiale fosse anche l’occasione per celebrare il suo compleanno, anche se in realtà questo cadeva in autunno.
Sebbene possa sembrare assurdo, trova una sua logica molto british, in quanto il motivo è dovuto a motivi metereologici. Infatti, l’estate è l’unico periodo ideale per fare una parata, evitando la pioggia e il freddo.
In perfetto stile britannico, la parata prevede una processione di cavalli nota come Trooping the colour, in cui ogni fazione mostra la propria bandiera e quindi i colori di questa.
Alla fine della parata, tutta la famiglia reale si riunisce sul balcone di Buckingham Palace e saluta il popolo britannico.
In questa tradizione, William avrebbe più fortuna in quanto nato proprio a giugno. Probabilmente, se dovesse un giorno diventare re, potrà far coincidere il vero compleanno a quello tradizionale.
Basta che sia di sabato, però.
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