Lettera dei sindacati inviata ai precari Umg in cui viene indetto sciopero per la giornata di oggi:
“Care colleghe e cari colleghi, come ben sapete, il personale tecnico amministrativo e di biblioteca con contratto di lavoro a tempo determinato, già proficuamente inserito nella struttura funzionale dell’Ente, indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi che l’Università si prefigge e che ha già in parte realizzato grazie anche al loro apporto, vive una fase di estrema incertezza. La manifestazione del 21 settembre vuole richiamare l’attenzione dell’Ateneo sul disagio del personale precario, considerato che, a oggi, la governance rimanda al nuovo Rettore l’assunzione di responsabilità sulle stabilizzazioni e non ha ancora istituito, nonostante le numerose richieste formulate dalle organizzazioni sindacali, alcun “Tavolo Tecnico” per discutere ed arrivare ad una piattaforma di assunzione del predetto personale. E’ appena il caso di rammentare a noi stessi che il nuovo Rettore si potrà insediare dal primo novembre, mettendo a serio rischio la possibilità di chiudere le procedure nei tempi descritti dal D. Lgs. 75/2017. Negli ultimi dieci anni, non una delle numerose norme che avrebbero potuto portare a una stabilizzazione progressiva dei precari ha trovato spazio nelle politiche assunzionali dell’Ateneo. La mancanza di ascolto e di dialogo ha determinato una situazione non più procrastinabile. Con il personale con contratti di lavoro a tempo determinato, oramai non più giovanissimo, “necessario per il successo di un programma di crescita e di miglioramento delle politiche e delle attività dell’Ateneo”, come riportato nei documenti di programmazione integrata 2016/2018 e 2017/2019, abbiamo condiviso un percorso di crescita professionale che non può essere vanificato ulteriormente da ritardi nell’applicare le norme. Il D. Lgs. 75/2017 è già oggetto di applicazione negli altri Atenei e il personale della nostra Università è in possesso dei requisiti previsti dalla norma, occorre una assunzione di responsabilità da parte della Governance per la trasformazione dei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato. La Riforma Madia entrerà in vigore il primo di gennaio prossimo e i processi devono necessariamente essere avviati sin da subito, perché l’insediamento del nuovo Rettore, si ribadisce, non potrà avvenire prima di novembre. Tra l’altro, è appena il caso di richiamare gli eventuali rischi cui si sottopone l’Ateneo nel caso in cui la legge Madia non dovesse trovare applicazione. Inutili ed estenuanti contenziosi che avrebbero il solo esito di danneggiare l’Ateno sia sotto il profilo dell’immagine, sia sotto il profilo squisitamente economico – potendosi configurare l’ipotesi di danno erariale- , sia, infine, sotto il profilo della programmazione medesima. Le sottoscritte Organizzazioni Sindacali, e non “l’armata Brancaleone” come qualcuno tendenziosamente ha definito le sei sigle sindacali rappresentative del personale TAB dell’Ateneo, impegnate nel delicato lavoro portato avanti, rifuggono da “cattive interpretazioni” nei confronti della tutela di tutti i precari. Lo sciopero proclamato il prossimo 21 settembre cade in una data su cui è centrata l’attenzione focale, come già avvenne per quello originariamente previsto per il 13 settembre (giorno della prova nazionale per l’ingresso a Medicina e Chirurgia) e non già, come strumentalizzatori seriali vorrebbero far credere, giorno per una rappresaglia contro il probabile nuovo Rettore. La giornata del 21 settembre, pertanto, dovrà trovare un personale compatto e solidale. Non poteva, infatti, essere diversa la data, considerato che le elezioni del Rettore devono poter significare il cambiamento. C’è necessità di invertire la rotta: stabilizzazioni e dignità dei lavoratori, valutazione dei ruoli e delle professionalità, sicurezza del lavoro. Occorre un impegno chiaro da parte della Governance ad aderire alla proposta Madia in toto. Regole e trasparenza devono regnare nell’Ateneo. Per queste ragioni, ci si aspetta la massima solidarietà da parte dell’intera comunità accademica, nonché l’adesione allo sciopero del personale tecnico amministrativo e la partecipazione al sit-in da parte di qualsivoglia componente. Si chiede, quindi, che la voce dei colleghi a tempo determinato non resti inascoltata: questa battaglia non è solo finalizzata alla stabilizzazione dei colleghi a tempo determinato, ma è anche un primo passo per evidenziare il ruolo di protagonista dell’intero personale TAB dell’Ateneo”.
CISL – Federazione Università FLC CGIL FGU
UNAMS Csa Università SNALS UGL
Università e ricerca UGL
Università e ricerca USB