Pugilato e difesa personale al De Nobili di Catanzaro

Mussari Martina

Nella giornata del 25 Novembre si rimembra, con puntuale solennità – grazie all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite – l’assassinio delle rivoluzionarie sorelle Mirabal, le quali furono valorosamente renitenti ai dettami dittatoriali, vigenti nella Repubblica Dominicana, durante il XX secolo.  A precorrere tale consueto .

Il 21 Novembre, è stata avviata un’iniziativa che volge a sensibilizzare, educare e coinvolgere, un corposo gruppo di alunni convogliato, si spera, al sabotaggio di ogni forma di veemenza.

L’Associazione Pugilistica “Eagles” di Catanzaro, impegnatasi ad erudire all’autodifesa, sta rendendo tangibile il sogno rappresentato dall’utopia della salvaguardia personale. La suddetta, in collaborazione con la referente dell’iniziativa, la prof.ssa Brunella Badolato e coadiuvata dalla sensibilità della neo dirigente Susanna Mustari, intende sollecitare la padronanza e la percezione dell’”io” affinchè si possa, a propria volta, acquisire consapevelezza del “tu”. Gli obiettivi prefissati mirano all’apprendimento di conoscenze, abilità e competenze, proiettando la dolorosa necessità del tutelarsi nell’attività amena inter pares. Di fatto, l’evasione dalla violenza è pensabile solo nel momento in cui si fa tesoro del bagaglio di nozioni  che, tra un incontro e l’altro, diverrà sempre più ponderoso. Sicuramente non è da sottovalutare l’importante valenza pedagogica che preponderà con la graduale conoscenza della disciplina e dei propri impieghi pragmatici, in particolar modo, nel sesso femminile predominante all’interno del corso. Tutte le ragazze interessate e coinvolte rappresentano il coro unanime di cui si ha bisogno per rintronare il silenzio “confortevole” in cui molte donne si rinchiudono. Il mondo avverte l’esigenza di ascoltare voci divergenti e giovani perciò, anzichè rimanere con le mani in mano, deve avvertirsi la necessità corporale e spirituale di liberarsi dalle catene dell’omertà. Dunque, per tutte le valide ragioni suelencate e per un sempre più noto concetto di   “fair play”, è giusto far coincidere i principi esplicati nell’articolo 3 della Costituzione italiana, marcarcando palesemente i concetti di universalità ed inalienabilità dei diritti umani.  Il conformismo negativo, che abbia come intento la stimolazione di atti abietti ed illegittimi, deve perire e non continuare a rigenerarsi, al fine di far godere le nuove generazioni di sani principi, libere e atossiche da ogni tipo di indelicatezza.

In conclusione, è possibile considerare il progetto come oggetto di emulazione per coinvolgere in modo ottimale e funzionale i giovani e, tramite l’encomio dello stesso, fare in modo che la violenza diventi sempre più evanescente  coinciliando l’abnegazione e la sinergia di cui si hanno bisogno per ottenere delle svolte cospicue.