Scoperti tre nuovi vulcani nel Tirreno cosentino

Nuovi vulcani nel Tirreno calabrese (fonte: Huffington post)

Diamante, Enotrio e Ovidio sono i nomi dati ai tre vulcani che si trovano a largo delle coste calabresi di fronte a Scalea e Cetraro.

Una ricerca pubblicata sulla rivista Tectonics della American Geophysical Union dell’AGU ha recensito l’esistenza di edifici vulcanici sommersi a soli 15 chilometri dalla costa cosentina.

Si stima che abbiano circa 780.000 anni. La risalita del magma ha generato il complesso vulcanico attraverso una frattura della crosta terrestre. Una nascita molto simile a quella del Vesuvio e i colli albani e più recente rispetto a quella delle Eolie.

Tutti e tre i vulcani risultano inattivi.

Il Dott. Riccardo De Ritis, dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) afferma che ‘L’evoluzione geologica del Mediterraneo occidentale durante l’era Cenozoica è stata controllata principalmente dalla dinamica della placca adriatico-ionica in scorrimento al di sotto della placca euro-asiatica. I processi di subduzione sono normalmente accompagnati dalla frammentazione della litosfera e proprio all’interno di una di queste fratture o faglie si sarebbe infiltrato il materiale fuso del Mantello che ha originato i vulcani.

Il Dott. De Ritis aggiunge: ‘Il complesso vulcanico individuato nel Mar Tirreno ha due porzioniUna parte occidentale, più distante dalla costa, i cui edifici vulcanici presentano una morfologia accidentata e deformata da strutture tettoniche. La parte orientale, più vicina alla costa, presenta invece edifici vulcanici arrotondati dalla sommità pianeggiante, causata dall’interazione tra vulcanismo e variazioni del livello del mare che ha generato nel tempo cicli di erosione e sedimentazione. La nostra ricerca getta nuova luce sull’esistenza di importanti complessi vulcanici sul fondale marino a distanze dalla costa decisamente inferiori a quanto non si conoscesse in precedenza’.

Annamaria Gnisci