Taoff 2018: Casadonte ha presentato il programma

Gianvito Casadonte
Gianvito Casadonte

Se il sostantivo prodigio è forse eccessivo, non certo lo è quello di impresa. Il riferimento è all’organizzazione last minute, che più last non si può, del Taormina Film Festival 2018. Una rassegna – organizzata da Videobank (insieme a fondazione Taormina Sicilia) in una manciata di giorni per problemi non certo riconducibili alla stessa Società – affidata alla direzione artistica di Gianvito Casadonte e Silvia Bizzio che hanno messo in piedi una rassegna ricca di anteprime, documentari e artisti di fama planetaria malgrado l’esiguo lasso di tempo a disposizione. A riguardo, i numeri snocciolati da Casadonte nella conferenza stampa – tenutasi in uno degli alberghi più esclusivi della città – sono impressionanti in relazione al poco più della settimana avuta per lavorare: 13 anteprime mondiali; 6 internazionali, vale a dire di film già usciti nei loro Paesi ma non ancora in Europa, e 5 italiane con il regista Antonello Grimaldi che ha preferito il Taoff 2018 ad altri Festival di assoluto prestigio. Ma l’elenco delle tante proposte della rassegna è ancora lunghissimo, a cominciare dalle 14 pellicole in concorso a cui si aggiungono 12 documentari e un’ampia selezione dei cosiddetti corti. Molto nutrito anche il parterre di star: Rupert Everett, Richard Dreyfuss, Mattew Modine, ma anche Michele Placido, Pietro Valsecchi, Tony Sperandeo e Michela Andreozzi, che saranno peraltro protagonisti delle masterclass. Ma si potrà anche parlare del Festival delle nuove, anzi nuovissime, proposte quali Nino Monteleone, ragazzo di appena 12 anni e per giunta affetto dalla sindrome di Asperger, che riceverà peraltro un riconoscimento da Paola Ferrari e Carlo De Benedetti per il suo ciclo di interviste video a personaggi fra cui Roberto Saviano e Samantha Cristoforetti. Il direttore Casadonte, però, a questo punto si ferma volutamente. “Non posso svelarvi già tutto – esclama – altrimenti non ci sarebbe più un pizzico di suspense. L’unica cosa che mi preme mettere in rilievo è: a Taormina vogliono venire tutti, perché è troppo bella e il suo Festival è un must per così dire. Il problema, tuttavia, è riuscire a chiudere accordi di una certa natura in appena una settimana. Adesso, però, non mi resta che salutare il presentatore della serata finale del 20 luglio Salvo La Rosa”. Prima del direttore a intervenire sono stati il manager di Videobank e l’amministratore unico Lino Chiechio e Maria Guardia Pappalardo, il commissario di Fondazione Taormina Pietro Di Miceli, il sindaco della stessa perla dello Ionio Mario Bolognari e l’assessore regionale al Turismo Sandro Pappalardo. Chiecchio ha rifocalizzato l’attenzione sulla difficoltà della sfida, considerato il tempo per lavorare, rimarcando – al pari della Pappalardo – l’impegno ‘disumano’ profuso da Casadonte e Bizzio con quest’ultima al lavoro addirittura dall’abituale sede di Los Angeles. Il primo cittadino di Taormina, dal canto suo, ha posto l’accento sul grande affetto nutrito da tutti per il Festival, definito un fiore all’occhiello della città, e citato location di grande suggestione e pregio come il Palazzo dei Congressi. In scia il membro della Giunta Musumeci, Pappalardo, che ha aggiunto: “Cultura e spettacoli devono costituire un aspetto fondamentale per la crescita della regione. Dovranno insomma essere un volano per la nostra amata Sicilia, che si rispecchia in modelli virtuosi come il Taoff”.