Catanzaro: leso diritto allo studio ai bambini della scuola D’Errico

Classe Scuola D'Errico-min
Aula Scuola D'Errico

Oggi i piccoli bambini della scuola Laura D’Errico, dell i.c. Pascoli Aldisio non sono potuti entrare a scuola poiché nessuno ha provveduto a sanificare gli ambienti. Dopo le elezioni regionali, al rientro dalla pausa prevista per il voto del 26, alunni, insegnanti e dipendenti non hanno trovato le aule predisposte per fare lezione. Nessuno ha pulito. Nessuno ha avvisato i genitori, se non alle 8,00 di questa mattina.

Disagi dunque per i genitori lavoratori che si sono trovati costretti a portare i bambini in strutture private. O addirittura a chiedere un giorno di permesso al lavoro.

Nuovamente leso il diritto allo studio di questi bambini in questa scuola. Già sotto i riflettori della redazione di Calabria Magnifica.it che si sta impegnando con la forza delle parole a difendere il diritto di questi bambini. E a dar voce alle lamentele di tante mamme che non osano accettare tutta questa noncuranza assolutamente ingiustificabile.

Di chi è la responsabilità? Innanzitutto della scuola stessa, che non vigila sullo stato delle cose. La scuola avrebbe dovuto accertarsi che gli ambienti fossero di nuovo agibili e puliti. E richiamare l’attenzione della mancata pulizia. Invece è una scuola lasciata a se stessa, abbandonata all’incuria totale.

“È assurdo che nel 2020 i bambini vengano così poco considerati. Colpevole anche l’amministrazione comunale che non vigila su chi dovrebbe effettuare il lavoro, che viene pagato per questo e che non ha fatto!”. Ha dichiarato una delle mamme che si è rivolta a noi e che ha dovuto dire al proprio figlio che oggi non si è andati a scuola, perché la scuola non aveva le aule pulite e pronte per lo svolgimento delle lezioni. Assurdo, ma vero.

È proprio vero che c’è tanto da cambiare nella nostra Regione, nelle nostre città. E se non si capisce che tutto inizia dalle scuole, dalla formazione dei più piccoli, dalla cultura dell’importanza allo studio, allora vuol dire che c’è ancora strada da fare. E tanta!