Unical, “Per un lessico dell’Antimafia”: ciclo seminariale di Pedagogia della R-Esistenza

Falcone e Borsellino
Falcone e Borsellino

Il seminario è tenuto da Luigi de Magistris nel trentennale di Falcone e Borsellino   

Ritornano in presenza dopo 3 anni di attività online i seminari di Pedagogia della R-Esistenza, progetto scientifico-didattico di promozione di una cultura dell’antimafia e della cittadinanza nato nella vecchia Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria il 23 maggio 2011 e proseguito nel Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione oggi Culture, Educazione e Società diretto da Roberto Guarasci.

Mercoledì 4 maggio alle 9.30 nell’Aula Magna Beniamino Andreatta dell’Unical inizierà un ciclo seminariale dedicato alla costruzione di un lessico dell’antimafia, trent’anni dopo le stragi di Capaci e via d’Amelio. Il percorso di studio e riflessione sarà animato dalle conferenze magistrali di Luigi de Magistris, già pubblico ministero presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro nei primi anni del Duemila e autore di importanti inchieste giudiziarie tese a scardinare il sistema di potere masso-mafioso calabrese (e non solo). L’ex procuratore, già ospite di Pedagogia della R-Esistenza nel novembre 2016 da sindaco di Napoli, aprirà il ciclo seminariale discutendo di legalità costituzionale, tema chiave della pedagogia di don Milani, per proseguire con beni comuni e sovranità popolare (giovedì 5 maggio ore 9.30 nell’aula Caldora del Centro Residenziale), i principi fondamentali della Costituzione (mercoledì 11 maggio ore 9.30 nuovamente in Caldora),  capitalismo predatorio e economia criminale (giovedì 12 maggio ore 9.30 presso la sala conferenze dell’University Club), magistratura e potere (mercoledì 18 maggio ore 9.30 nell’aula Nettuno cubo 17/B piano zero).

Il laboratorio antimafia di Pedagogia della R-Esistenza ha organizzato in undici anni di attività – senza alcun contributo pubblico e rifiutando i fondi universitari di ricerca – 118 seminari in presenza, 33 online (emergenza sanitaria Covid-19) e 26 laboratori all’aperto (da Scampia a Palermo, dalla Piana di Gioia Tauro alla Locride, passando per le periferie di Cosenza), che hanno coinvolto più di 300 relatori. Figure di alto profilo istituzionale della Direzione Nazionale Antimafia e della Commissione Parlamentare Antimafia, delle Procure distrettuali antimafia (Catanzaro, Reggio Calabria, Palermo e Napoli) e delle forze dell’ordine, il mondo dell’associazionismo laico e cattolico, importanti prelati e sacerdoti impegnati nella promozione della ‘memoria antimafia’, la realtà dei movimenti, gli imprenditori che hanno denunciato il racket delle estorsioni, il giornalismo militante, hanno animato in questi 11 anni accademici il cantiere pedagogico nato sulle colline di Arcavacata. Più di 4000 gli studenti impegnati nella sperimentazione didattica tra i banchi delle aule di Scienze dell’Educazione, mentre 1000 sono stati gli universitari che hanno partecipato ai laboratori di cittadinanza attiva svolti nei territori.