Catanzaro: Consiglio Comunale tra neo consiglieri e proteste (VIDEO)

CATANZARO, 12 FEBB 2020 – Si è conclusa pochi minuti fa, la seduta del Consiglio Comunale convocata per la surroga dei consiglieri comunali subentrati ai dimissionari.

Non sono mancate le proteste dei catanzaresi che, organizzatisi, si sono presentati in aula con maschere e nasi rossi da clown.

I nuovi neo consiglieri

Sono cinque i nuovi neo consiglieri che, con surroga, subentrano ai dimissionari.

Vincenzo De Sarro subentra a Nicola Fiorita.
De Sarro è stato candidato con la lista “Insieme per Fiorita“.
La surroga messa ai voti, ne ottiene 21 favorevoli.

Nunzio Belcaro subentra a Gianmichele Bosco.
La sua surroga ottiene 22 voti favorevoli.
Belcaro è candidato con la lista “Cambiavento”. Questa è la sua prima volta in Consiglio Comunale.

Maurizio Mottola D’Amato subentra a Roberto Guerriero.
Entra in Consiglio Comunale con 23 voti favorevoli.
Il neo consigliere è candidato con la lista “Socialisti e Democratici“.

Raffaella Sestito subentra a Libero Notarangelo.
Candidata nella lista “Svolta democratica“, entra in Consiglio Comunale con 24 voti a suo favore.

E infine, Giulio Renda subentra a Fabio Celia.
Renda candidato nella lista “Fare per Catanzaro“, torna in Consiglio Comunale con 24 voti favorevoli.

La protesta

Questa non è stata solo la giornata delle surroghe. Difatti, mentre i neo consiglieri si apprestavano a entrare in aula, all’esterno del Palazzo della Provincia si stava svolgendo una protesta.

Molti catanzaresi organizzatisi sui social, hanno deciso di manifestare il loro dissenso presentandosi in piazza con sciarpe giallorosse, maschere e nasi da clown.

La protesta, però, non rimane fuori: sale nell’aula del Palazzo e assiste alle nomine delle surroghe.

Prende parte alla protesta anche Francesco Di Lieto, Presidente del Codacons. In un’intervista al margine del Consiglio Comunale, Di Lieto replica: “Non ce l’abbiamo con il dito che indica la melma, ma con chi si è reso protagonista di questi fatti inaccettabili. Il Consiglio Comunale più indagato d’Italia dovrebbe decidere di costituirsi parte civile contro se stesso”.

Marco Polimeni: “Proviamo a tramutare in pro-positività l’attenzione dei media sulla città”

Il primo a prendere parola, durante il Consiglio Comunale, è Marco Polimeni. Il suo discorso è un excursus di tutti i fatti avvenuti negli ultimi mesi e affronta, senza timore, la vicenda Non è l’Arena.

Ho cercato di difendere dei valori e dei principi costituzionalmente garantiti – afferma Polimeni – Se tornassi indietro lo rifarei“.

Polimeni incoraggia tutti i presenti a provare a “tramutare in pro-positività l’attenzione dei media sulla città” e annuncia le novità su cui si lavorerà nei prossimi mesi: inserimento del badge al Palazzo Comunale; accelerare le procedure per le videoriprese del Consiglio Comunale; maturare il gettone di presenza solo dopo aver partecipato ad almeno metà delle sedute delle commissioni consiliari.

Abramo: “Siamo riusciti a ritrovare la serenità”

Dopo quasi due ore dall’inizio della Seduta, il Sindaco di Catanzaro Sergio Abramo prende la parola.
Il suo è un discorso che non risparmia critiche a nessuno. In particolare, apre una parentesi sulla Senatrice Bianca Laura Granato, contro la quale Abramo annuncia una querela.

Ha rivolto a me accuse molto pesanti, probabilmente per attirare a se visibilità. Rimango allibito dal suo comportamento“, afferma Abramo.

Ma non solo critiche. Infatti, il Sindaco annuncia la ritrovata serenità con la maggioranza: “Rilanciare l’azione amministrativa deve essere la volontà dell’intera coalizione di centrodestra“, afferma.
Adesso più che mai il mio posto è qui, alla guida della città. Non ci si dimette per degli avvisi di garanzia“.

Tommaso Brutto resta in Consiglio Comunale

L’ultimo punto all’ordine del giorno era la decadenza o meno del Consigliere Comunale Tommaso Brutto.
Il Consiglio Comunale, in modo segreto, dovrà votare per decidere la posizione del consigliere.

Tommaso Brutto resta in Consiglio Comunale con 23 voti a suo favore, 2 contro e 2 astenuti.