Tartufo calabrese: alla scoperta di un tesoro regionale

Tartufo nero di Calabria
Tartufo nero di Calabria

Convegno nazionale “Il Tartufo di Calabria”: un’esplorazione scientifica e pratica a Rende, organizzata dal CREA foreste e legno, per valorizzare l’eccellenza del tartufo e promuovere la sostenibilità

Il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria (CREA) Foreste e Legno si pone come capofila nella creazione di una filiera d’eccellenza per il Tartufo di Calabria. L’obiettivo è coniugare scienza, sostenibilità e impresa per accompagnare lo sviluppo e la valorizzazione turistica dei numerosi territori regionali vocati.

Martedì 28 maggio, presso la sede di Rende (CS), in via Settimio Severo n. 85, si terrà il I Convegno Scientifico Nazionale “Il Tartufo di Calabria“. L’evento riunirà esponenti delle istituzioni, della ricerca, esperti di settore, associazioni di categoria e appassionati per confrontarsi su temi quali la biodiversità fungina, l’ecologia del tartufo, la caratterizzazione e tracciabilità geografica, oltre alle tecniche di coltivazione, raccolta e gli impatti ambientali e socioeconomici della sua valorizzazione.

Durante il convegno, sarà presentata la tartufaia sperimentale del CREA Foreste e Legno, situata presso l’azienda Li Rocchi, adiacente alla sede di Rende (CS). Si tratta di un’area di circa un ettaro ospitante oltre 160 alberi appartenenti a sette diverse specie forestali autoctone, inoculati con spore di tartufo estivo (Tuber aestivum). Questa iniziativa, unica nel suo genere e accessibile anche ai non vedenti grazie a specifiche modalità, consentirà lo studio e le sperimentazioni volte a migliorare la produzione di tartufi, garantendo nel contempo la salvaguardia dell’ambiente.

Il Tartufo di Calabria, sia bianco che nero, rappresenta da tempo una realtà nella regione, con centinaia di chili raccolti nelle stagioni migliori. La sua presenza nei boschi calabresi, tra montagne e pianure, è favorita dalle condizioni pedoclimatiche ottimali per varie varietà, tra cui il tartufo nero estivo, il tartufo nero uncinato invernale, e quello nero mesenterico e il rinomato tartufo nero pregiato. La regione offre anche habitat per il tartufo bianco pregiato e il tartufo bianchetto.

Il “Sistema Tartufo di Calabria” prende forma grazie al sostegno del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MASAF) e della Regione Calabria, con il supporto tecnico e scientifico del CREA. Questo sistema mira a legare l’eccellenza del tartufo ai territori di provenienza, promuovendo nuove opportunità di crescita per l’intera regione.

Piermaria Corona, direttore del CREA Foreste e Legno, auspica che il convegno possa candidarsi a ospitare il Coordinamento Nazionale presso la sede di Rende e che diventi un appuntamento biennale per monitorare gli sviluppi della filiera del tartufo, in particolare in Calabria.

In occasione del convegno, l’Associazione Tartufai Italiani – sezione Regione Calabria e l’associazione Yellowjoy Attività Cinofile asd organizzeranno l’evento “Tartufai per un giorno” nella tartufaia sperimentale del CREA. Questa esperienza sarà accessibile anche ai membri dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI), che potranno partecipare grazie alle apposite mappe tattili presenti nel piazzale antistante la sede.

Il tartufo, un frutto della terra con un legame inscindibile con essa, rappresenta una fonte di nutrimento e un indicatore di qualità ambientale. La ricerca condotta dal CREA ha contribuito a delineare gli habitat delle specie più conosciute, evidenziando la stretta correlazione tra la loro presenza e le caratteristiche dei territori circostanti.

Il genere Tuber conta circa 180-200 specie diffuse principalmente nell’emisfero settentrionale, molte delle quali ancora da caratterizzare geneticamente e morfologicamente. Solo sette di queste specie possono essere commercializzate in Italia, sottolineando l’importanza di programmi di ricerca e conservazione come quelli promossi dal CREA Foreste e Legno.