Emergenza suolo: il pericolo idrogeologico minaccia la Calabria

emergenza suolo in Calabria
emergenza suolo in Calabria

Calabria: allarme ambientale, nel 2022, 78 ettari di terreno agricolo persi a causa della cementificazione, con il 67% sacrificato all’edilizia

La recente Giornata Mondiale del Suolo ha posto l’attenzione su una realtà preoccupante: in Calabria, nel corso del 2022, sono stati cementificati ben 78 ettari di terreno, di cui il 67% sottratti all’agricoltura. Questa tendenza continua da anni, con conseguenze devastanti sia per l’ambiente che per l’agricoltura stessa. Coldiretti Calabria sottolinea come il rischio idrogeologico sia sempre più incombente, minacciando la sicurezza del territorio.

Un aspetto cruciale, sottolineato dall’organizzazione agricola, è l’inerzia legislativa che caratterizza la lotta contro l’indiscriminato consumo di suolo. Da ben dieci anni, una proposta di legge giace nei cassetti del Parlamento, attendendo di diventare uno strumento essenziale per contrastare questa problematica. Evitare il consumo indiscriminato di suolo è cruciale per contrastare la desertificazione. Coldiretti Calabria sottolinea l’importanza di pratiche agronomiche sostenibili, mirate a ripristinare la capacità naturale del terreno di assorbire e trattenere l’acqua, contribuendo così a prevenire il rischio idrogeologico.

I dati forniti da Coldiretti rivelano una perdita significativa di terreno agricolo, con la Superficie Agricola Utilizzata (SAU) che è diminuita del 11,7% in quarant’anni. Questo fenomeno è attribuibile alla cementificazione e all’abbandono del terreno, con conseguenze dirette sulla tenuta idrogeologica del territorio. La copertura artificiale impedisce all’acqua piovana di infiltrarsi nel suolo, aumentando la pericolosità idraulica e contribuendo all’aumento del rischio di frane ed alluvioni.

Coldiretti avverte che quasi tutti i comuni calabresi hanno parti del loro territorio a rischio idrogeologico, anche a causa dei cambiamenti climatici che accentuano il depauperamento organico dei suoli. Questa situazione non solo colpisce la produzione agricola, ma mina la sicurezza idraulica e provoca la perdita di biodiversità.

L’organizzazione agricola sottolinea l’urgenza di accelerare sull’approvazione della legge contro il consumo di suolo, in attesa da un decennio. Questo strumento potrebbe essere all’avanguardia nella protezione del territorio italiano, evitando la sottrazione di terreno fertile all’agricoltura e le conseguenze negative che ne derivano: suolo incolto, asfalto e capannoni abbandonati.

Coldiretti chiude l’appello sottolineando che la disponibilità di terra coltivata non è solo fondamentale per la produzione agricola di qualità, ma garantisce anche la sicurezza alimentare e ambientale per i cittadini. Il consumo di suolo, secondo l’organizzazione, ha impatti rilevanti sotto diversi aspetti, dall’economico all’occupazionale, senza dimenticare quelli ambientali. La protezione del suolo diventa quindi non solo un imperativo ambientale ma anche una necessità per la sostenibilità economica e sociale della regione.

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