Francesco Misiano: alla riscoperta di un enigma calabrese del cinema e della rivoluzione

Eugenio Attanasio
Eugenio Attanasio

Un calabrese nel mondo del cinema: la storia di Francesco Misiano riportata in vita

Nel suggestivo scenario del Villaggio Mancuso, il regista Eugenio Attanasio ha affascinato il pubblico lunedì scorso con una profonda riflessione su Francesco Misiano, un personaggio calabrese che ha vissuto nell’ombra nonostante le sue straordinarie contribuzioni. L’evento è stato parte integrante della manifestazione “Estate Silana Ventitré”, promossa in collaborazione con Unpli e pro loco Taverna, e si svolgerà il 14 Agosto nella sala convegni del Centro visite alle ore 17:30. La stella della giornata è stata la presentazione del volume intitolato “Francesco Misiano: Cinema e Rivoluzione. Opere letterarie/Avventure di Celluloide”, un’antologia di opere inedite di Misiano pubblicata dalla Cineteca della Calabria.

Il volume, che ha richiamato l’attenzione degli amanti della storia e del cinema, è un tributo al notevole contributo di Francesco Misiano al mondo del cinema e al panorama rivoluzionario. Tra i partecipanti all’evento, si sono distinti Bruno Gemelli, Giuseppe Romeo, Demetrio Iannone, Luigi Stanizzi, Domenico Levato e, ovviamente, il curatore Eugenio Attanasio. Questo evento segna un significativo passo avanti nel recupero della memoria storica da parte della Cineteca della Calabria, che ha intrapreso un laborioso sforzo di ricerca internazionale per gettare nuova luce sugli studi precedentemente pubblicati.

Eugenio Attanasio, figura chiave nella realizzazione del volume, ha sottolineato l’importanza di questo lavoro nel contesto della memoria storica e culturale. L’antologia si caratterizza per gli interventi di Domenico Levato e Demetrio Iannone, la ricerca iconografica e il coordinamento editoriale di Antonio Renda, e il progetto grafico di Guglielmo Sirianni. I testi sono stati arricchiti dalla collaborazione di Raffaele Cardamone, mentre l’ufficio stampa è stato curato da Luigi Stanizzi. Il volume, dopo il suo debutto a Torino, la città che fu significativa per la vita di Misiano, si tuffa nella profondità della sua esistenza e delle sue influenze.

Chi era davvero Francesco Misiano? Quest’uomo enigmatico è stato riscoperto grazie al documentario “Il caso Misiano“, realizzato diciotto anni fa, che ha ridestato interesse e studio intorno alla sua figura. Condannato per diserzione nel 1921, Misiano ha lasciato l’Italia per sempre dopo aver partecipato alla fondazione del Partito Comunista nel 1920 durante il Congresso di Livorno. Nonostante le controversie che circondavano la sua personalità, Misiano ha dimostrato un’intelligenza, una determinazione e una tenacia straordinarie. È stato lui a portare nel 1926 a Mosca le celebrità cinematografiche Douglas Fairbanks Junior e Mary Pickford, per promuovere l’industria cinematografica sovietica e la sua casa di produzione, la Mezrabpom.

Gabriele D’Annunzio lo ha definito “vilissimo e traditore“, ma la sua influenza è stata innegabile. Nel volume, emergono anche le relazioni complesse all’interno del suo stesso partito, tanto che nel 1930 ne è stata richiesta l’espulsione. Senza la sua guida, l’industria cinematografica russa non avrebbe raggiunto le vette che ha conosciuto, con film come “La corazzata Potemkin” che hanno varcato i confini dell’Unione Sovietica grazie agli sforzi distributivi delle società fondate da Misiano.

Francesco Misiano, una figura che è stata deputato socialista e poi comunista, sovversivo e pacifista, ma soprattutto un uomo libero, ha segnato la storia e la cultura europea del Novecento prima della Seconda Guerra Mondiale. Il volume curato da Attanasio esplora vari aspetti della sua vita, dai suoi contributi letterari e drammaturgici, alle imprese delle società di produzione cinematografica Mezrabpom in Unione Sovietica e Prometheus in Germania, di cui era fondatore e collaboratore. Queste società sono state figure centrali nella vita culturale, sociale e politica tra gli anni ’20 e ’30 del XX secolo.

Uno degli aspetti più intriganti del volume è l’approfondimento dell’incontro tra Corrado Alvaro e Francesco Misiano a Mosca nell’estate del 1934, un momento che ha segnato una tappa significativa nella loro storia condivisa. Il libro si conclude con il toccante scritto di Mario La Cava in occasione del centenario dalla nascita di Misiano, un tributo all’impatto duraturo di questo uomo straordinario.

L’eredità di Francesco Misiano, un uomo dalle molteplici sfaccettature che ha navigato tra il cinema e la rivoluzione, viene ora finalmente riconosciuta grazie a questo prezioso volume curato da Eugenio Attanasio. Un tassello importante nel mosaico della storia culturale e politica del XX secolo, un uomo che ha influenzato il cinema, la politica e il pensiero del suo tempo.