Cessaniti: alla scoperta dei misteri ancestrali nelle ‘vucchi du ‘mpernu’, tra il respiro del diavolo, i folletti rossi e la tetra presenza di lamia
Nella suggestiva periferia di Cessaniti, situata nella Provincia di Vibo Valenzia, si cela un luogo avvolto dal mistero e dalla leggenda: le famigerate “vucchi du ‘mpernu” (bocche dell’inferno), così conosciute tra la popolazione locale. Questo angolo remoto, custode di un passato avvolto nel misticismo, ospita una serie di cavità dal contorno perfettamente circolare, scavate nelle viscere della terra accanto alle radici di imponenti ulivi millenari. La loro profondità, superiore ai quaranta metri, è solo uno dei molti elementi che alimentano il fascino e il terrore di questo luogo enigmatico.
Le correnti d’aria che emergono da queste profonde voragini conferiscono un’atmosfera soffocante e misteriosa. Secondo antiche leggende tramandate di generazione in generazione, queste correnti di vento sarebbero nient’altro che il respiro del diavolo stesso, che dimorerebbe nelle viscere della terra. Altre storie popolari narrano invece dell’esistenza di piccoli esseri, vestiti di rosso e noti per i loro scherzi maliziosi, che abiterebbero in questo luogo, gettando ulteriore ombra sulle già oscure leggende che circondano le “bocche dell’inferno”.
Una delle leggende più inquietanti e raccapriccianti parla di Lamia, un’oscura creatura che si nutrirebbe di sangue umano. Secondo il racconto, questa figura sinistra si nasconderebbe tra le profondità delle bocche dell’inferno, attendendo paziente la sua prossima vittima. Si dice che in tempi antichi, queste stesse voragini siano state responsabili dell’inghiottire interi centri abitati, contribuendo a consolidare la fama inquietante e oscura di questo luogo.
Nonostante la mancanza di prove tangibili, l’aura di mistero e superstizione continua a circondare le “vucchi du ‘mpernu” di Cessaniti, suscitando curiosità, timore e ammirazione in coloro che osano avventurarsi in questo luogo incantato e temuto.
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