Catanzaro piange Albino Levato: poeta, anti-fascista e prestigioso insegnante

Le Querce di San Pietro Magisano (fonte: Luce Fest)

San Pietro Magisano è un paesino della pre-sila catanzarese che ha visto nascere talenti come il famoso regista Gianni Amelio, ma nelle pagine della sua storia una è sicuramente dedicata ad Albino Levato.

La notizia della recente scomparsa nella sua casa di Catanzaro ha lasciato attoniti molti, tra parenti e amici, ma anche chi ha avuto la fortuna di conoscerlo per la sua attività politica, artistica e come maestro elementare, titolo al quale era orgogliosamente legato.

Uomo di grandi valori e di ideali fondamentali che ha mantenuto fino alla fine dei suoi giorni: un elemento aggiunto se consideriamo quanto oggi sia molto facile cadere nell’opportunismo e nel qualunquismo. Un uomo che si è molto prodigato per aiutare gli altri e per trasmettere la passione delle sue idee fino a rischiare in prima persona condanne e punizioni.

Oggi i suoi 5 figli, due dei quali medici affermati e riconosciuti, raccolgono ciò che ha seminato nei suoi 94 anni di vita, un’esistenza che aveva uno scopo chiaro: quello di non vivere mai omologato e di osservare con coerenza ideali che oggi potrebbero sembrare anacronistici e obsoleti.

Eppure occorre custodire con molta accortezza tutto ciò che durante la sua vita ha voluto dar risalto e andare magari controcorrente, come avrebbe voluto lui.

Breve biografia di Albino Levato

Albino Levato conosce il primo respiro di vita il 1^ maggio 1928, a San Pietro Magisano.

Un’epoca in cui il comunismo non era sicuramente ben visto e apprezzato, ma il giovane Albino – insieme a suo padre Domenico – non cedono ai tempi. Partecipano entrambi alle lotte per l’occupazione delle terre, sostenendo i contadini locali.

Negli anni ’50 diventa consigliere comunale a San Pietro Magisano come giovane attivista tra le fila del PCI.

Nel 1957, si insediò tra coloro che facevano parte della Delegazione di Giovani Comunisti al Festival Mondiale della Gioventù a Mosca. Nel 1959, si recò a Vienna per portare il saluto dei giovani comunisti sul campo nazista di Mauthausen.

Questa attività non gli portò molto bene. Infatti, nel periodo del maccartismo gli fu rifiutato il visto per recarsi negli USA, essendo un giovane studente, ma con idee di “determinate tendenze od attività politica”. L’attività politica lo portò anche a subire intimidazioni, persecuzioni e processi anche nella sua sfera privata non solo professionale.

Il visto per gli USA annullato dal Console Americano (fonte: effesette/Calabria Magnifica)

Albino Levato tra l’altro fu anche tra i fondatori del Sindacato della Scuola della CGIL e delegato al 1° congresso di Ariccia, in provincia di Roma.

Come insegnante non fu da meno. Infatti, collaborò alla “Rivista delle Scuola” diretta all’epoca da Lucio Lombardo Radice e da Dina Bertoni Iovine.

Fu un appassionato sostenitore e ammiratore di Sandro Pertini tanto da dedicargli dei versi sia esplicitamente dedicati a lui sia come presidente ideale. “Amore di chi va di terra in terra a parlare di pace e non di guerra.” Un altro grande amore fu verso Gianni Rodari che lo portò a vera e propria battaglia morale affinché una delle scuole di Catanzaro fosse intitolata al celebre autore.

– Albino Levato Poeta

L’intellettuale Sergio Dragone è riuscito a tratteggiare un quadro del poeta Albino Levato, descrivendo e intrecciando esperienze umane e artistiche in una rappresentazione completa dell’uomo e della sua anima profonda.

Albino Levato non nasce poeta. Alla letteratura arriva quando non è giovanissimo, ma la passione è la medesima che lo ha sempre accompagnato nel suo percorso umano e politico.

È sempre l’uomo a essere al centro anche nelle opere scritte da Albino Levato e non meraviglia perché è sempre l’aspetto umano a prevalere per riuscire a ottenere i risultati attraverso la lotta per i diritti sociali e per la crescita della società.

L’uomo di sinistra emerge anche nelle sue poesie: il marxismo si fonda con i valori umani e umanitari. Nell’uomo possono convivere le due anime e anche le contraddizioni.

La poesia di Albino Levato non è il fine, ma un mezzo per esprimere ancora una volta i suoi ideali e la sua anima. Un uomo dedito alla famiglia, ma anche ai suoi alunni che ancora oggi lo ricordano con affetto e per la sua straordinaria dedizione all’insegnamento.

Per Albino Levato fu aperta un’interrogazione parlamentare nel 1958 da parte dei deputati Miceli e Gulli

I sottoscritti chiedono di interrogare il Presidente del Consiglio dei Ministri e il Ministero della Pubblica Istruzione, sui seguenti fatti. Il 3 marzo 1958, il Direttore Didattico Cimino, del circolo di Cropani (Catanzaro), ha proceduto a visita ispettiva dell’insegnante elementare Levato Albino, nella scuola sita in contrada “Colla”, in comune di Sersale.

– L’ispezione da inquisizione

Dopo tre ore di ispezione in classe, il Cimino, affermando di avere ricevuto incarico del Provveditore degli Studi di eseguire un’inchiesta sulla “condotta” dell’insegnate Levato, ha sottoposto lo stesso a un interrogatorio degno della polizia politica fascista chiedendogli:

  • se fosse iscritto al Partito Comunista;
  • se fosse stato in URSS;
  • se avesse tenuto a Sersale una conferenza sull’URSS;
  • se frequentasse la sezione comunista di Sersale;
  • se fosse consigliere comunale di minoranza del suo comune;
  • se fosse stato l’organizzatore di una manifestazione cittadina contro la disoccupazione.

– minaccia di trasferimento

A conclusione di tale interrogatorio il direttore Cimino concludeva che il Levato per la sua “condotta” sarebbe stato passibile da parte del provveditore di gravi provvedimenti disciplinari, quali: il trasferimento all’isola di Pantelleria od in Sardegna , oppure addirittura la sospensione per mesi.

Non contento di ciò, il Direttore Cimino pretendeva che il Levato si allontanasse dall’aula per sottoporre a interrogatorio gli alunni. Il Levato ha chiesto che a tale interrogatorio avessero assistito almeno altri insegnanti. E così alla presenza di un altro insegnante l’ispettore Cimino sottoponeva a interrogatorio gli alunni della classe, cercando invano di far loro dichiarare che il Levato durante le lezioni aveva fatto apologia del comunismo e dell’URSS.

Gli interrogati chiedono se il Presidente del Consiglio e il Ministro interrogati, per la salvaguardia della dignità della scuola di Stato del nostro paese, non vogliano adottare esemplari provvedimenti disciplinari verso il Direttore Didattico Cimino il quale, calpestando i diritti e la libertà del cittadino sanciti nella Costituzione, ritiene di potersi ancora oggi arrogare le mansioni dei gerarchi e dei poliziotti fascisti invocando a giustificazione dei suoi arbitri pretese disposizioni della superiore autorità scolastica, e se, per riparare alla sopraffazione che l’insegnante Albino Levato ha subito e che inevitabilmente ha trovato pratica traduzione nel verbale di merito compilato dal Direttore Cimino, non intendano disporre una più seria e imparziale ispezione sull’attività e sul rendimento scolastici del Levato stesso.”

(4172) Miceli e Gullo

“Le Due Vie” di Albino Levato

Una è la via della libertà.

È lunga, tortuosa, faticosa e piena di difficoltà.

L’altra è la via della dipendenza,

che vuol dire servile acquiescenza

ai voleri di chi detiene la forza e la potenza.

Imbocchi la prima? Arrivi fino in fondo

con dignità. E conosci un nuovo mondo:

un mondo senza padroni e senza bastoni.

Imbocchi l’altra? Perdi la dignità.

E dopo appena un minuto sei ridotto in un detenuto:

e diventi un oggetto, plasmabile a piacimento.

Sito Luce Fest

“Il signore delle formiche”, Gianni Amelio denuncia l’Italia omofoba e bigotta