Contrabbando di Ghiri nel Parco d’Aspromonte: due bracconieri fermati

Carabinieri Forestali, caccia illegale di ghiri
Carabinieri Forestali, caccia illegale di ghiri

Traffico illegale di Ghiri: vigilanza serrata per proteggere la fauna selvatica

Nei giorni scorsi, una squadra di Carabinieri Forestali appartenenti al Reparto del Parco Nazionale d’Aspromonte ha condotto un’operazione di repressione del bracconaggio che ha portato all’arresto di due individui colti nell’atto di cacciare illegalmente esemplari di ghiro. L’evento ha avuto luogo nell’agro del Comune di Careri, precisamente nella zona dei “Piani di Natile” in provincia di Reggio Calabria.

Gli uomini delle forze dell’ordine hanno intercettato un ciclomotore con a bordo due soggetti sospetti, di 56 e 55 anni, originari rispettivamente di Locri e Platì, entrambi già noti alle forze dell’ordine per reati precedenti. I due uomini sembravano allontanarsi in modo frettoloso dalla località dove i carabinieri avevano posto l’appostamento. Questo atteggiamento ha destato sospetti nei militari, che hanno deciso di procedere a una perquisizione immediata.

Alla perquisizione, gli uomini fermati non erano in possesso di documenti di identità, ma è stato rinvenuto un involucro di carta all’interno del gilet del conducente del ciclomotore. Sorprendentemente, al suo interno sono stati scoperti due esemplari di ghiri morti, a conferma delle attività illecite di bracconaggio.

Nonostante le richieste di spiegazioni e di collaborazione da parte dei carabinieri, i due soggetti si sono mostrati reticenti e visibilmente nervosi. Grazie a un’attività investigativa tempestiva e scrupolosa, gli agenti sono riusciti a identificarli attraverso l’ufficio anagrafe e tramite le fotografie delle loro carte d’identità.

In seguito all’identificazione positiva, i due bracconieri sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria competente, dove dovranno rispondere delle loro azioni illegali. L’intervento delle forze dell’ordine dimostra ancora una volta l’importanza delle competenze specifiche dei Carabinieri Forestali all’interno del Parco Nazionale d’Aspromonte, che lavorano incessantemente per proteggere la fauna selvatica e la biodiversità di questa preziosa area naturale. Il bracconaggio rappresenta una minaccia significativa per molte specie animali, ed è solo grazie all’efficace azione delle forze dell’ordine che si può sperare di preservare l’equilibrio dell’ecosistema locale.

LEGGI ANCHE: Scoperto allevamento abusivo di tartarughe nel Crotonese: 23 esemplari sequestrati