La Calabria si mobilita per migliorare le condizioni in carcere

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La Calabria partecipa alla giornata nazionale per le condizioni carcerarie: tra proposte di riforma per il sovraffollamento e un minuto di silenzio per le vittime dei suicidi

Oggi, in tutte le regione compresa la Calabria si terrà l’iniziativa nazionale “Indignarsi non basta più!”, promossa dalla Conferenza Nazionale dei Garanti Territoriali delle Persone Private della Libertà Personale. L’evento, che si svolgerà contemporaneamente in tutte le regioni italiane, arriva a due mesi dall’appello del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha sollecitato l’adozione di misure urgenti per alleviare la tensione crescente nelle carceri del Paese.

Di fronte alle gravi criticità del sistema carcerario, la Conferenza Nazionale dei Garanti ha formulato proposte concrete per affrontare il problema del sovraffollamento, facilitare l’accesso alle misure alternative per i detenuti con pene inferiori ai tre anni, rivedere le restrizioni imposte dalla circolare del 2022 sul circuito di media sicurezza, e garantire il diritto all’affettività e ai colloqui riservati, come stabilito dalla recente sentenza della Corte Costituzionale.

Luca Muglia, Garante Regionale dei Diritti delle Persone Detenute, ha sottolineato l’urgenza della situazione, citando il tragico suicidio avvenuto la scorsa notte a Parma, il trentaquattresimo dall’inizio del 2024. La vittima, un giovane di 25 anni, rappresenta l’ennesimo episodio di un dramma che non coinvolge solo i detenuti ma anche il personale penitenziario, con quattro agenti di polizia che si sono tolti la vita quest’anno.

In Calabria, domani alle ore 12:00, si terrà un minuto di silenzio per ricordare queste “vite spezzate”, simbolo di un malessere profondo e diffuso che minaccia le fondamenta stesse di uno Stato civile e democratico.

L’aumento della sofferenza e della vulnerabilità nelle carceri italiane, il deterioramento delle condizioni di vita e la violazione della dignità umana sono segnali allarmanti che richiedono una ridefinizione urgente dei diritti fondamentali in ambito penitenziario.

“I principi della Carta costituzionale e delle Convenzioni internazionali rischiano di diventare mere petizioni di principio, completamente scollegate dalla realtà carceraria,” ha dichiarato Muglia. “È necessario che il sistema penitenziario esca dal circolo vizioso che lo ha intrappolato negli ultimi dieci anni, facendolo sprofondare in una perenne emergenza.”

L’iniziativa “Indignarsi non basta più!” rappresenta un passo importante verso la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e l’adozione di misure concrete per migliorare le condizioni di vita nelle carceri italiane.

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