Il metodo TECI presentato con successo a Trento

metodo Teci

La volontà di diffondere la conoscenza di nuovi metodi di cura che possano migliorare la vita di coloro che tutti i giorni lottano con le malattie neurodegenerative non conosce limiti di nessun tipo, neanche di quelli legati alle distanze in termini di spazio. È così che, grazie alla dottoressa Paola Maria Taufer, psicologa e psicoterapeuta, che ha fortemente voluto far conoscere il metodo TECI nella realtà trentina, si è creato un “ponte” fra Catanzaro e Trento.

Sabato 23 settembre, infatti, il metodo TECI (Terapia Espressivo Corporea Integrata), ideato da Elena Sodano, psicologa, terapeuta psico-corporea e sperimentato con successo all’interno dello Spazio Al.Pa.De. (Alzheimer, Parkison e Demenze) del centro diurno gestito, a Catanzaro, dalla Ra.Gi. Onlus è stato presentato a Trento, in occasione del convegno “Demenze e terapie complementari”. L’iniziativa,  organizzata dalla Cooperativa Sociale Penelope, presieduta da Anna Maria Frioli e da altre importanti sigle del panorama trentino quali: S.I.P.A.A. (Società Italiana Psicologia dell’Adulto e dell’Anziano), ART.EDO, Associazione Donne Mafalda e Fidapa BPW – Italy, si è svolta presso la sede della Fondazione Caritro ed è stata patrocinata dal Comune di Trento, dalla Regione Trentino Alto Adige/Südtirol e dall’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento.

In un contesto creato per discutere e confrontarsi su nuove strade da percorrere nella cura di patologie per le quali non esistono cure risolutive in ambito farmacologico, la conoscenza della metodologia TECI ha aperto la strada ad una nuova conoscenza e consapevolezza nella cura delle demenze e anche a future collaborazioni con la realtà di Trento.

All’interno del convegno è stato anche proposto un momento dedicato all’applicazione pratica, con lo svolgimento di un laboratorio esperienziale della durata di tre ore che ha coinvolto operatori dello staff medico e paramedico delle strutture sanitarie della provincia di Trento. Condotto da Elena Sodano, ideatrice del metodo, il laboratorio ha dato la possibilità, a professionisti del settore sanitario, di sperimentare di persona gli effetti del metodo TECI.

 Durante la conferenza la dottoressa Sodano ne ha descritto le caratteristiche indicandola come «una tipologia di cura, unica nel suo genere nel campo delle terapie non farmacologiche ed a-specifiche. Nata all’interno dello Spazio Al.Pa.De. di Catanzaro, dove dal 2008 lo staff della Ra.Gi. si prende cura di persone con malattie neurodegenerative, principalmente persone con Alzheimer, TECI utilizza un approccio che tiene conto dei gesti, del vissuto affettivo e relazionale, sensoriale, emotivo, custodito nel corpo dei pazienti, punta a risvegliare la memoria corporea dei pazienti con malattia di Alzheimer o altre demenze».

«Quello che cerchiamo di fare attraverso l’applicazione del metodo TECI – ha spiegato Elena Sodano – è creare ponti di comprensione e di comunicazione ancora possibili con le persone affette da queste patologie mediante l’elaborazione di nuovi contatti corporei. TECI prevede l’applicazione di più discipline, che sono state utilizzate all’interno dello Spazio Al.Pa.De., per offrire al paziente un confortevole stato di benessere, fisico, emotivo, relazionale senza tralasciare l’aspetto della stimolazione cognitiva, allontanandoli così dall’idea della malattia e del considerarsi persone oramai inutili».

«Elementi come fiducia, alleanza, confidenza, intimità, affetto, emozioni emergono prepotenti in una relazione terapeutica che favorisce un incontro tra due o più corpi e che si svolge all’interno di un setting (spazio della cura) curato nei minimi particolari tenendo conto dell’ambiente fisico, emotivo, terapeutico e relazionale in cui si trova il paziente».

«Allontanandosi dall’uso di farmaci – ha proseguito la dottoressa Sodano –  che sedano la libertà degli impulsi emotivi dei pazienti, TECI utilizza la musica come elemento di contenimento naturale, grazie alla quale anche un disturbo del comportamento può trasformarsi in una danza. Non si tratta però di una musica qualsiasi, ma di armonie specifiche composte dal musicista, psicologo Andrea Galiano e che appartengono al progetto “Alzh 432 Hz”, musiche che accordate su tale frequenza inducono naturalmente onde cerebrali di tipo alfa che, grazie alla produzione di serotonina, dona ai pazienti un profondo senso di rilassamento».

«Tutto questo – ha concluso Elena Sodano – fa di TECI una terapia che si distanzia un po’ dalle dottrine medico-scientifiche, pur necessarie e che si interessano dell’umana guarigione e si avvicina di più ad un’armonia spontanea ed emozionale che riesce a placare i cambiamenti di vita che la malattia di Alzheimer porta con sé».

Dopo la tappa di Trento, la metodologia TECI sarà al centro di una tre giorni dal titolo ““Corpo, Mente, Cervello, Emozioni: la relazione oltre i “falsi” miti delle demenze” che si svolgerà a Catanzaro 14, 15 e 16 ottobre, e che, oltre alla partecipazione di illustri ospiti provenienti da tutta Italia, vedrà anche la presentazione ufficiale in prima nazionale del volume “Il corpo nella demenza: la Terapia Espressivo Corporea Integrata”, la prima fatica letteraria di Elena Sodano edita dalla Maggioli.

L’iniziativa, organizzata dalla Ra.Gi Onlus, prevede 22.7 crediti formativi.