Urbano Cairo su “Non è l’Arena”: «Giletti ha avuto piena libertà di trattare qualsiasi argomento»

Urbano Cairo
Urbano Cairo

La chiusura improvvisa di Non è l’Arena, lo show di Massimo Giletti, ha suscitato molte domande e speculazioni sulla sua motivazione. Urbano Cairo, editore di La 7, ha commentato la decisione senza entrare nel dettaglio delle ragioni che hanno portato alla fine della trasmissione. Nonostante questo, Cairo ha sottolineato come Giletti abbia avuto piena libertà di trattare qualsiasi argomento, inclusa la mafia, in sei anni di programma.

Tuttavia, la notizia della chiusura improvvisa della trasmissione è stata comunicata in modo inaspettato, senza alcun preavviso, e ha portato al licenziamento di tutti i collaboratori. Il contratto di Giletti scadeva in estate, ma è stato interrotto in anticipo. Questo ha portato a numerosi rumors e speculazioni sulla reale ragione della fine della trasmissione.

Uno dei primi rumor circolati riguardava presunte perquisizioni nella casa di Giletti, ma il giornalista ha smentito questa voce. Altre teorie circolate parlavano di contatti tra Giletti e la Rai che avrebbero indisposto l’editore, ma anche queste sono state smentite dallo stesso conduttore. Infine, una pista che ha preso piede è stata quella di Fabrizio Corona, l’ex agente fotografico condannato per diversi reati a Milano. Si è ipotizzato che Corona avesse venduto alla trasmissione di Giletti le chat audio tra un boss mafioso e due pazienti conosciute durante la chemioterapia. Tuttavia, fino a quando non ci saranno maggiori dettagli sulla vicenda, questa ipotesi rimarrà solo un’ipotesi.

È difficile comprendere con precisione cosa abbia portato all’interruzione di Non è l’Arena, ma ciò che è certo è che il programma aveva un grande seguito e trattava tematiche di grande interesse per il pubblico. La trasmissione ha infatti affrontato con coraggio e senza filtri temi come la mafia, la politica e il mondo del lavoro, offrendo spesso una voce fuori dal coro rispetto ad altre trasmissioni televisive.

È evidente che la fine di Non è l’Arena rappresenta una grande perdita per il panorama televisivo italiano. Tuttavia, come ha sottolineato Cairo, ci auguriamo che Massimo Giletti possa trovare altrove la stessa libertà incondizionata di cui ha goduto nella sua trasmissione, e che continui a offrire un contributo prezioso al dibattito pubblico.

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