Perché gli attentati in Israele sono aumentati?

Israele, Gerusalemme, Terra santa
Israele, Gerusalemme, Terra santa

L’EDITORIALE

Tel Aviv, in Israele, è stata colpita da un attacco terroristico che ha lasciato almeno sei feriti, tra cui due italiani, e un turista italiano morto. L’attacco è avvenuto sul lungomare della città, dove un veicolo è piombato sulla folla prima che l’attentatore aprisse il fuoco. Le guardie di sicurezza hanno prontamente risposto e hanno ucciso l’attentatore, che successivamente è deceduto per le ferite riportate. L’organizzazione Jihad Islamica ha rivendicato la responsabilità dell’attacco.

In Israele la situazione si è aggravata

La situazione in Israele sta peggiorando a causa dell’aumento degli attacchi terroristici. Quest’ultimo episodio è solo l’ultimo di una serie di eventi violenti. Mentre i paesi occidentali, tra cui l’Italia, e quelli arabi, come gli Emirati Arabi e la Giordania, hanno espresso solidarietà nei confronti di Israele, tutte le fazioni palestinesi hanno manifestato gioia ed esultanza per le uccisioni. Questa situazione conferma l’impossibilità di un progetto di pace con questi leader, e forse anche con questo pubblico, profondamente impregnato di odio. Inoltre, la presenza di bandiere palestinesi alle manifestazioni dell’opposizione di sinistra contro il governo israeliano ha fatto scandalo, dimostrando che in certi ambienti l’odio contro Netanyahu sembra più importante della condanna del terrorismo.

Ecco le probabili cause degli attacchi terroristici in Israele

La ragione principale dell’aumento degli attacchi è l’incentivo finanziario offerto dall’Autorità Palestinese ai terroristi e alle loro famiglie. L’Autorità Palestinese spende oltre mezzo miliardo di euro all’anno, circa il 15% del suo bilancio, per pagare stipendi ai terroristi condannati e alle famiglie dei defunti. Un condannato per omicidio riceve almeno 3.000 euro al mese di stipendio o lo lascia in eredità alla famiglia se muore durante il suo crimine. Inoltre, i nomi dei terroristi vengono celebrati, e ogni problema economico o giudiziario viene perdonato. Questo rappresenta una forte e disgustosa motivazione per l’uccisione di innocenti, ed è una responsabilità altrettanto grave dell’Autorità Palestinese.

Un’altra causa per l’aumento degli attacchi è la competizione per la successione di Mohamed Abbas. Il “presidente” palestinese (eletto diciotto anni fa per un mandato di quattro anni, mai più confermato o esposto alle elezioni) ha 87 anni, cattiva salute e pochissima popolarità. Alla sua morte o rinuncia, il sistema dell’Autorità Palestinese rischia di esplodere. Il terrorismo, con la popolarità che ne consegue, sarà fra le ragioni determinanti della selezione del successore. Non si può essere sicuri che ciò accada, ma è evidente che i gruppi terroristici stanno cercando di ottenere maggiore attenzione e potere attraverso questi attacchi.

Un’altra ragione per l’aumento degli attacchi potrebbe essere legata alla situazione geopolitica in Medio Oriente. Negli ultimi anni, la questione palestinese si è progressivamente marginalizzata, e il problema principale per molti stati della regione è l’imperialismo iraniano. Israele è visto come l’unico ostacolo all’egemonia degli ayatollah, e l’Autorità Palestinese e Hamas stanno cercando di riportare l’attenzione sulla loro causa attraverso il terrorismo.

Il nuovo governo israeliano è stato criticato dalla stampa americana ed europea per la sua posizione più dura nei confronti dell’Autorità Palestinese, ma questo non sembra essere la causa dell’aumento degli attacchi. In realtà, la crescita dell’ondata terroristica è iniziata lo scorso anno, e le forze di sicurezza israeliane sono costrette a frequenti e difficili incursioni per contrastare il radicamento del terrorismo. Una maggiore decisione nella lotta al terrorismo, le sanzioni più dure nei confronti dei complici e delle famiglie degli attentatori, e il maggior sostegno delle forze dell’ordine alle comunità sotto attacco potrebbero contribuire a smorzare l’offensiva terroristica.

In ogni caso, l’attacco di Tel Aviv è solo l’ultimo di una serie di episodi violenti che dimostrano la necessità di un impegno congiunto della comunità internazionale per contrastare il terrorismo e promuovere la pace in Medio Oriente. La situazione è estremamente complessa, ma è fondamentale che tutti i paesi lavorino insieme per prevenire futuri attacchi e trovare una soluzione duratura alla questione palestinese.