Sequestrata casa di riposo a Reggio Calabria: sfruttamento e minacce

carabinieri tutela lavoro
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Nota casa di riposo sotto sequestro per accuse di sfruttamento, estorsioni e minacce ai lavoratori che hanno denunciato i proprietari, coinvolto nel caso anche il legale di un ente di formazione

Le forze dell’ordine, in collaborazione con la magistratura, hanno messo in atto un importante provvedimento contro l’illecita gestione di una casa di riposo. Su ordine della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, guidata dal Dott. Giovanni Bombardieri, i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno eseguito una misura cautelare che coinvolge la legale rappresentante della società e il sequestro di beni per un valore di circa 230.000 euro, di proprietà dei soci.

L’indagine è scaturita dalle denunce di lavoratrici sfruttate, le quali hanno denunciato le insostenibili condizioni lavorative subite presso la cooperativa, che sfruttava la loro vulnerabilità. Le investigazioni hanno rivelato pratiche illegali quali retribuzioni nettamente al di sotto degli standard contrattuali, violazioni delle norme sui riposi e sulle ferie, nonché trascuratezza riguardo alla sicurezza sul lavoro e alla formazione sulle norme igienico-sanitarie.

Anche il rappresentante legale di un ente di formazione è stato denunciato per aver falsamente attestato la frequenza delle lavoratrici a corsi mai effettuati.

Questa operazione evidenzia l’impegno costante del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro nell’individuare e contrastare il fenomeno dello sfruttamento lavorativo e del lavoro sommerso. Tali pratiche danneggiano non solo i lavoratori, privati dei loro diritti, ma anche le imprese che operano nel rispetto delle norme, costrette a confrontarsi con una concorrenza sleale.

Attualmente, il procedimento è in corso di indagine e sarà durante il processo successivo che si valuterà la responsabilità delle persone coinvolte e la solidità delle accuse mosse nei loro confronti. Ulteriori sviluppi investigativi non sono esclusi, potendo portare a ulteriori prove a vantaggio delle persone coinvolte nell’indagine.

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