Disoccupazione in Calabria: “gramigna” da estirpare

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Solo qualche mese fa, l’UE ricordava all’Italia che la disoccupazione, nel bel Paese, occupa davvero dei volumi spaventosi.

Attualmente, siamo piazzati al terzo posto tra gli Stati dell’Unione ad avere il maggior numero di disoccupati.

Un altro podio negativo.

Dopo Grecia e Spagna, troviamo l’ Italia e sicuramente questo risultato non fa ben sperare.

I dati che si riferiscono alla Calabria fanno ancora più paura, ma forse è peggio vedere ragazzi giovani passeggiare senza impegni per le città.

I cosiddetti Neet, persone che non sono inserite ne’ in un percorso di studio e neppure lavorano.

Ma chi sono i Neet?

Ragazzi che hanno circa 30 anni, che dopo tanti sacrifici devono ogni giorno organizzarsi la propria vita.

Alcuni di loro sono molto demotivati e il lavoro neppure lo cercano.

Altri, invece, provano a darsi da fare come meglio possono.

Tanti calabresi con mille qualità si accontentano di lavori sottopagati oppure al di sotto delle loro abilità.

Cosa succederà?

Il Governo gialloverde ha messo in campo dei provvedimenti che entreranno in funzione a breve, specialmente per i beneficiari del Reddito di cittadinanza, ma il futuro rimane ancora incerto.

L’offerta di lavoro è troppo risicata e i ragazzi sono costretti ad emigrare fuori regione per inserirsi nel mondo del lavoro.

In tutta questa situazione c’ è un colpevole?

Sarebbe opportuno operare per creare lavoro, invece, di trovare un capo espiatorio.

Davide Oliverio