La RAI sospende la fiction su Riace. È censura?

Mimmo Lucano, sindaco di Riace
Mimmo Lucano, sindaco di Riace

La notizia sta inondando il web: la RAI non manderà in onda Tutto il mondo è paese, la fiction che parla di Mimmo Lucano e di Riace come paese simbolo dell’accoglienza.

Ad annunciarlo è l’amministratore delegato RAI Fabrizio Salini.

Non è la prima volta che la fiction, già completamente girata, viene eliminata dai palinsesti. L’ex sindaco Lucano commenta come “una scelta da parte della Lega” e detta così sembra proprio censura.

Beppe Fiorello interpreta il sindaco Lucano nella fiction prodotta da Picomedia in collaborazione con Rai Fiction.

Le reazioni

Questa ennesima ‘epurazione’ dai palinsesti della RAI ha indignato tanti utenti, ma ha anche accontentato un’altra parte di pubblico che non gradisce i messaggi positivi e l’esposizione mediatica dei Lucano.

Oggi, il Tribunale di Locri vedrà l’ex sindaco alla sua prima udienza. Ricordiamo che attualmente non può recarsi nel Comune calabrese di residenza, ma Lucano continua a dirsi soddisfatto e orgoglioso del modello Riace e commenta il blocco con parole dure.

Non mi sorprende per niente e non è certo una novità. Da parte della Lega c’è una chiara censura per sopprimere i messaggi positivi e di speranza che sarebbero stati visti da 8 milioni di spettatori, con l’intenzione di trasmettere un’idea disumana della società. Il nostro modello fa paura a chi vuole seminare odio”. 

Lo scorso anno, Beppe Fiorello  aveva commentato così la sospensione: “Non è la prima volta che una mia fiction viene bloccata, anni fa le foibe, il governo di allora non gradì, poi la storia di Graziella Campagna, l’allora Min. della Giustizia si indignò, ora Riace, bloccata perché narra una realtà e nessuno/a dei miei colleghi si fa sentire”.

In queste ore ha usato parole diverse, meno polemiche. “Secondo me c’è una speranza per il futuro prossimo: se la Rai ha prodotto questo film, vuol dire che ci ha creduto. Non so dirvi quando, ma sono convinto che vedremo la storia di Riace”.

Annamaria Gnisci