Bianco (RC): la scuola di cucina in memoria di Elena e Pietro Pratticò, via a raccolta fondi per continuare a formare giovani chef

Scuola di cucina Bianco (RC) in memoria di Elena e Pietro Pratticò
Scuola di cucina Bianco (RC) in memoria di Elena e Pietro Pratticò

BIANCO (RC) –. “Offrire ai giovani del territorio un futuro diverso, garantire un’alternativa all’emigrazione e alla criminalità, valorizzare le eccellenze locali. Sono questi – si legge sul sito della piattaforma di raccolta fondi GoFundMe – gli scopi perseguiti dell’associazione ‘Uno chef per Elena e Pietro’ fondata a Bianco, in provincia di Reggio Calabria, su iniziativa della famiglia Pratticò di Africo, nel ricordo dei due giovanissimi Elena e Pietro Pratticò, prematuramente scomparsi”.

“Nel 2019 – scrivono gli organizzatori della campagna – dopo aver restaurato una bellissima villa in stile liberty del 1920 situata nel centro di Bianco, è stata inaugurata la Scuola di Cucina, totalmente gratuita, gestita dall’associazione”.

“Alla Scuola di Cucina dell’associazione – continuano – accedono annualmente, previa accurata selezione, nove giovani aspiranti chef che, gestiscono un orto didattico dove hanno la possibilità di coltivare stagionalmente le verdure che utilizzeranno durante le lezioni in cucina e settimanalmente visitano aziende enogastronomiche regionali”.

“Per la Scuola – spiegano – cosa mettere nel piatto è un gesto politico che deve rispettare il mantenimento e l’efficacia degli ecosistemi marini e terrestri. I prodotti utilizzati non devono far male, non devono provenire da pratiche che non rispettano l’ambiente, il lavoro di contadini, allevatori, pescatori, trasformatori e devono essere gustosi”.

“I primi quattro anni accademici (oltre alla ristrutturazione e all’allestimento della sede che ospita la scuola) – proseguono – sono stati sostenuti dalla famiglia Pratticò e dal generoso contributo di alcuni produttori e amici della scuola”.

“Oggi – si legge – il piccolo capitale che si aveva a disposizione in partenza si è esaurito e nonostante tutti i ragazzi abbiano trovato facilmente lavoro presso aziende prestigiose sia in Italia che all’estero, non sono arrivati aiuti dalle istituzioni”.

“La Scuola – concludono gli organizzatori della raccolta – deve continuare ad essere gratuita e per ripartire ha bisogno del sostegno di chiunque abbia a cuore il progetto”.