Cefalea cronica: il progetto calabrese che ridefinisce la cura

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Il progetto avanzato per la gestione innovativa della cefalea cronica attraverso percorsi integrati, terapie avanzate e una piattaforma tecnologica all’avanguardia

In un ambito in cui solitamente la Calabria può sembrare in ritardo rispetto ad altre regioni, questa volta emerge come pioniere nella gestione della cefalea cronica, superando persino realtà sanitarie avanzate come Emilia Romagna, Veneto, Liguria, Sicilia, Lombardia e Lazio. Il merito va a un progetto avanzato di ricerca e innovazione che ha visto una collaborazione sinergica tra medici e università di diverse città.

Il progetto, mirato alla gestione dei pazienti affetti da Cefalea cronica, è stato ufficialmente approvato dalla struttura commissariale della Regione Calabria con il Decreto Commissariale Avanzato (DCA) 316/2023. Tale iniziativa, in riferimento al decreto del Ministero della Salute del 23 marzo 2023 e alle Linee di indirizzo per progetti regionali innovativi (decreto del direttore dipartimentale regionale n. 4296/2017), è basata su un lavoro congiunto del Coordinamento regionale della Rete Cefalee calabrese, presso l’ex Ao Pugliese-Ciaccio di Catanzaro (ora Azienda Unica Dulbecco), e i dipartimenti Dimag e Demacs dell’Università della Calabria di Rende (Cosenza).

L’obiettivo principale del progetto consiste nell’ideare e implementare percorsi diagnostici e terapeutici efficaci ed efficienti, coinvolgendo in modo integrato i diversi livelli di assistenza e cura previsti dalla Rete Cefalea Calabria. Questi percorsi saranno definiti attraverso un approccio multidisciplinare per la gestione del paziente in base alla complessità delle cure, favorendo la collaborazione e la condivisione dei dati necessari per garantire una gestione ottimale del paziente a tutti i livelli di assistenza.

Particolare attenzione viene dedicata alla cefalea da uso eccessivo di farmaci, una criticità che può essere superata con la riduzione del consumo di farmaci accompagnato da una terapia di disintossicazione. L’obiettivo è prevenire la cronicizzazione delle sindromi cefalalgiche, evitando la comparsa della complicanza insidiosa nota come Medication Overuse Headache. Per questo, sono previsti percorsi innovativi di cura e trattamenti preventivi come la tossina botulinica, anticorpi monoclonali anti-CGRP, gepanti, ditani e topiramato, unici nel loro genere per prevenire sindromi emicraniche ad elevata frequenza, forme croniche e abuso di analgesici.

Un elemento chiave per il successo del progetto sarà l’implementazione di una Piattaforma Tecnologica di Servizi, fondamentale per la gestione clinica integrata dei pazienti cefalalgici. Questa piattaforma, già sperimentata durante le attività del progetto HealthSoaf e ulteriormente sviluppata tramite il progetto Alcmeone Pon Mise 2014-2020, è in grado di fornire servizi digitali che supportano in modo adeguato la presa di decisioni informative per pazienti e operatori sanitari. L’obiettivo è migliorare notevolmente l’appropriatezza, l’efficacia e l’efficienza dei servizi e delle prestazioni sanitarie erogate. La Calabria, con questo progetto all’avanguardia, dimostra il suo impegno nell’offrire soluzioni innovative e integrate per migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da cefalea cronica.