Dopo Pasqua la Calabria resta in zona rossa insieme ad altre 8 Regioni

Calabria zona rossa
Calabria zona rossa

A partire da martedì 6 aprile, la Calabria resterà in zona rossa, mentre Veneto, Marche e la provincia autonoma di Trento passeranno dalla fascia rossa a quella arancione. Oltre alla Calabria, altre 8 Regioni attualmente in zona rossa resteranno tali.

Di queste, 7 registrano numeri ancora sopra la soglia critica. In particolare, hanno dati di incidenza dei contagi oltre i 250 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti.

Si tratta di Valle d’Aosta (427), Piemonte (337), Friuli Venezia Giulia (331), Puglia (319), Emilia Romagna (296), Lombardia (269), Toscana (261), Campania ha un Rt superiore a 1,25.

I contagi in Calabria

La Calabria ha una soglia di contagio critica, già a partire dalla settimana scorsa. Infatti l’indice di contagio nazionale scende allo 0,98, mentre nella nostra Regione l’Rt resta all’1,33. Preoccupa inoltre in Calabria il tasso di occupazione in terapia intensiva. Cinque comuni in provincia di Crotone sono entrati inoltre nella zona rossa rafforzata (si tratta di  Cirò, Cirò Marina, Cutro, Mesoraca e Roccabernarda).

Dunque la Calabria dovrà attendere, a partire dal 6 aprile, almeno due settimane, prima di passare eventualmente in fascia arancione, se i dati glielo consentiranno.

Nelle ultime 24 ore sono stati 465 i nuovi positivi, con un rapporto tamponi-positivi del 12,44% e ben 12 vittime, che portano il totale a 835. I ricoveri in area medica sono di 406, mentre salgono dello stesso numero quelli in terapia intensiva.

Calabresi si preparano ad una seconda Pasqua in rosso. Forti le limitazioni nel Comune di Catanzaro

Nel frattempo i calabresi si preparano come il resto d’Italia a trascorrere una seconda Pasqua in rosso. Nel Comune di Catanzaro, il sindaco della città ha stabilito con apposita ordinanza di vietare anche la passeggiata e l’attività motoria sul lungomare e sulla spiaggia del quartiere marinaro della città capoluogo (lungomare di Catanzaro Lido e di Giovino), nonché nelle pinete (di Giovino e di Siano) ed ha stabilito anche la chiusura di ville e di parchi comunali. Tutto questo per limitare al minimo gli assembramenti in questo weekend “festivo”, che di festivo ha davvero ben poco.