San Giovanni in Fiore verso nuova zona rossa, Succurro (sindaca): «Proteggere Comunità»

Comune San Giovanni in Fiore
Comune San Giovanni in Fiore

«Bisogna proteggere in ogni modo la comunità di San Giovanni in Fiore dalla diffusione del Covid, che di recente, stando alle informazioni delle autorità sanitarie, ha raggiunto livelli molto critici nonostante la chiusura delle scuole da quasi un mese, la chiusura delle strade della movida dallo scorso 19 marzo, le continue raccomandazioni sulle misure di contenimento, i controlli delle forze dell’ordine e tutte le iniziative già assunte dal Comune per agevolare le vaccinazioni da parte dei sanitari». Lo afferma, in una nota, la sindaca Rosaria Succurro di San Giovanni in Fiore (CS) a proposito dell’emergenza sanitaria che sta colpendo in maniera violenta la città e l’intera provincia di Cosenza in queste ultime settimane.

La campagna vaccinale registra grosse difficoltà

«La campagna vaccinale – spiega la sindaca di San Giovanni in Fiore – sta facendo registrare grosse difficoltà, legate soprattutto alla poca disponibilità dei vaccini, che è un problema nazionale. Il governo ha comunicato l’imminente arrivo di maggiori dosi, ma la situazione richiede purtroppo un intervento regionale di precauzione».

La soluzione è il ritorno alla zona rossa

«Allo stato attuale – avverte la sindaca – non c’è altra soluzione se non il ritorno della città in Zona rossa, di cui ho già discusso con il presidente della Regione, Nino Spirlì. Come Comune abbiamo chiesto da tempo l’inserimento di San Giovanni in Fiore nella piattaforma digitale, che dovrebbe avvenire a stretto giro, in settimana corrente. Inoltre stiamo allestendo una terza sede vaccinale nella palestra dell’Istituto per Geometri e dall’Asp di Cosenza abbiamo avuto garanzie, nella settimana scorsa, circa l’invio sul posto di altro personale sanitario e di più antidoti per accelerare sulle vaccinazioni».

«Per un sindaco è doloroso – conclude Succurro – tale stato delle cose, non avere gli strumenti per provvedere in proprio e fare i conti con la crisi sanitaria ed economica di questa terribile pandemia. Tuttavia, ora è necessario e urgente bloccare la circolazione del virus, anche per il forte stress sulle strutture ospedaliere e per la carenza di posti letto».