Il baco da seta: un filo di storia, leggende e tradizioni

seta, baco di seta
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Trame di storia e filamenti di tradizione: il baco da seta dalla Cina antica a Catanzaro, tra leggende, sviluppo economico e la magia delle sue fasi di sviluppo

La seta, riconosciuta come la fibra nobile per eccellenza e considerata il tessuto più aristocratico, ha influenzato la creazione di centri e città basati sull’industria serica nel corso dei secoli.

La storia, il mito e la leggenda si intrecciano intorno al filo serico, che con le sue caratteristiche di resistenza, lucentezza e splendore è diventato simbolo di regalità e divinità. Si ritiene che i primi a praticare la bachicoltura e ad utilizzare la seta siano stati i cinesi, conosciuti anticamente come “seres”, circa 5000 anni fa.

Secondo una leggenda, l’imperatrice Hsiling-Shih, moglie dell’imperatore Huang-it vissuto intorno al 2500 a.C., scoprì l’utilità del baco da seta durante il rito del tè. Un bozzolo cadde nella sua tazza, permettendole di ottenere un filo lucente. L’imperatrice avviò l’allevamento dei bachi, contribuendo così alla diffusione della seta.

Inizialmente, la Cina mantenne segreto l’allevamento del baco da seta, punendo con la pena capitale chi cercava di esportare l’insetto. Solo in seguito fu permesso l’export del prodotto verso l’Occidente, mantenendo però segreti la sua natura e la provenienza.

Un’altra leggenda racconta di due monaci che, recandosi in Occidente per diffondere il Vangelo, trafugarono uova di baco da seta nascondendole in bastoni di bambù. Queste uova furono poi portate a Bisanzio e donate all’imperatore Giustiniano, insieme alla tecnica di allevamento appresa in Cina.

L’origine dell’industria serica in Calabria è oggetto di diverse opinioni. La teoria più accreditata suggerisce che fu Bisanzio a introdurre la produzione serica in Calabria e Sicilia. Con i Normanni, il processo di perfezionamento della tessitura serica iniziò sotto Ruggero II.

La Calabria, grazie alla sua posizione favorevole e al clima adatto, fu un luogo ideale per acquisire nuove tecniche, compresa la bachicoltura. I bizantini furono i primi a introdurre la lavorazione della seta a Catanzaro, ma l’esistenza della bachicoltura in Calabria risale a un periodo antecedente al primo millennio.

Tra l’XI e il XII secolo, Catanzaro vide l’arrivo di una numerosa comunità ebraica, seguita dai mercanti amalfitani e siciliani tra il 1100 e il 1200, contribuendo allo sviluppo dell’arte della seta.

L’arte della seta iniziò a trasformarsi in un’industria vera e propria tra il XII e il XIII secolo. Con gli Angioini e gli Aragonesi, l’arte della seta in Calabria ebbe uno sviluppo significativo. Nel 1519, Catanzaro ottenne da Carlo V l’istituzione del consolato dell’arte della seta, responsabile del controllo del prodotto destinato ai mercati esteri.

Per lungo tempo, la produzione della seta in Calabria rappresentò benessere economico e prestigio per la regione.

La seta, una fibra di origine animale, è prodotta dal baco da seta o Filugello, noto come “Bombyx mori”. Nel corso dei secoli, l’uomo ha fortemente addomesticato questo insetto, differenziandolo in diverse varietà.

La specie è ovipara e a sessi separati, con uno sviluppo postembrionale che passa attraverso le fasi di larva, pupa (o crisalide) e adulto (farfalla). Ci sono razze orientali formatesi nella zona di origine e razze europee formatesi dal VI secolo.

Il baco da seta inizia il suo ciclo vitale come uovo deposto dalla farfalla, con ogni femmina che ne depone 400/500. Le uova, chiamate “seme bachi”, hanno forma sferica e colore giallo citrino, che cambia in grigio dopo 36 ore, segnalando l’inizio dello sviluppo embrionale.

L’embrione subisce un periodo di estivazione e ibernazione prima di riprendere lo sviluppo. Circa a metà del ciclo di sviluppo, l’embrione si allunga e assume una posizione a U. Successivamente, avviene la schiusura dell’uovo, segnando l’inizio della vita postembrionale con le fasi di larva, pupa e adulto.

La larva, appena nata, è una piccola creatura affamata dal corpo cilindrico. Durante un periodo di 28-30 giorni, la larva si nutre di foglie di gelso fresche, incrementando il suo peso e volume di migliaia di volte. La larva compie cinque mute durante questo periodo, segnando fasi cruciali di crescita.

Il viaggio attraverso la storia, lo sviluppo e la tradizione della seta ci offre uno sguardo affascinante sulla complessità di questo materiale nobile. Dall’antica Cina alle affascinanti leggende e alla prosperità economica in Calabria, il baco da seta ha tessuto una trama ricca e intramontabile che continua a svolgere un ruolo significativo nella cultura e nell’industria tessile.

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