Resilienza in bronzo: la storia di ‘Il Cavatore’ a Catanzaro

Il cavatore, Catanzaro
Il cavatore, Catanzaro

Il Cavatore: un inno alla costanza e alla forza dei cittadini catanzaresi, incorniciato tra bronzo e granito neoclassico

L’opera de “Il Cavatore” rappresenta un potente simbolo del lavoro, incanalando la costanza e la forza intrinseca dei cittadini di Catanzaro. Questa straordinaria scultura in bronzo emerge come un inno visivo alla dedizione umana, mentre il suo imponente basamento in granito grigio, da cui sgorga l’acqua, è elegantemente integrato in una nicchia di stile neoclassico. Questo capolavoro artistico, offre una testimonianza tangibile della creatività umana.

L’opera è attribuita al talento di Giuseppe Rito, uno scultore vibonese, nato a Dinami nel 1907 e scomparso nel 1963, ma catanzarese d’adozione. Rito, figura essenzialmente autodidatta, è considerato uno dei pionieri del contemporaneo in Calabria. La sua breve ma intensa esistenza è riflessa in molteplici testimonianze artistiche, soprattutto nel medium del bronzo. Il suo contributo artistico è notevole, particolarmente evidente in due tecniche distintive.

Una di queste tecniche è la creta liscia, attraverso la quale Rito ha plasmato opere significative come il gruppo bronzeo del 1948 intitolato “Le due dee ultime: Giustizia e Libertà“. Questa creazione imponente adorna la scalinata d’onore del palazzo di giustizia di Catanzaro, rivelando la potenza e la profonda consapevolezza sociale dell’artista. L’altra tecnica distintiva di Rito è la creta rigata, un risultato conclusivo di una sua ricerca incessante. Con fervore espressionista, Rito attaccava l’argilla con determinazione, creando graffi sulla materia che rappresentavano visivamente e plasticamente i graffi della vita stessa.

Inserito nella suggestiva Piazza Matteotti, in una nicchia del castello Normanno circondata da imponenti massi, il Cavatore emerge con la sua maestosa corporatura muscolosa, piedi nudi e piccone saldamente impugnato, pronto a colpire la roccia da cui scaturisce l’acqua. Questa scultura, eretta tra il 1951 e il 1954, incarna il simbolo del lavoro e della tenacia distintiva dei cittadini di Catanzaro.

La fontana monumentale fu ufficialmente inaugurata nel febbraio del 1956, diventando un punto focale nella vita della comunità locale. Nel 1970, a seguito del crollo di un tratto del muro di cinta del castello, l’opera bronzea fu trasferita temporaneamente nelle gallerie di Villa Trieste, dove rimase per ben tredici anni prima di fare ritorno al suo luogo d’origine. La sua vicenda attraverso gli anni rappresenta non solo un ritorno fisico, ma anche un simbolo nella storia e nell’identità di Catanzaro.

“Il Cavatore” rappresenta dunque il culmine di un percorso artistico isolato e rigoroso di Giuseppe Rito, incarnando la sua dedizione al lavoro e la sua capacità di comunicare emozioni e significati profondi attraverso la scultura. L’opera, rimasta come un monumento che a superato le avversità del tempo, continua a ispirare e a celebrare la forza intrinseca della creatività umana e della comunità che essa rappresenta.

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