Tiriolo Brettia: Alla scoperta di un regno dimenticato

Museo archeologico di TIriolo
Museo archeologico di TIriolo

Tiriolo antica, un viaggio nel tempo tra templi e antichi palazzi

Nell’ambito del programma di valorizzazione turistica e culturale dei borghi della Calabria, è stato avviato il progetto “Archeocinema Tiriolo“. Questo progetto, sostenuto dalla Regione Calabria e promosso dal Comune di Tiriolo in collaborazione con la Cineteca della Calabria, l’associazione Arpa, il Museo archeologico di Tiriolo e Tiriolo Antica, mira a riscoprire e promuovere il territorio. Il 25 giugno scorso si è svolta la prima iniziativa per scoprire e valorizzare il patrimonio locale, ovvero un percorso di trekking chiamato “Trekking dei due mari”, organizzato in collaborazione con l’associazione sportiva Calabriando A.S.D., attiva da anni nel settore delle escursioni ecologiche. L’obiettivo era riscoprire Tiriolo e la storia dei Bretti, una regione di grande importanza per la Calabria che ha caratterizzato questa zona geografica per millenni.

La giornata è iniziata con la visita all’area archeologica di Giammartino e all’Antiquarium nel centro di Tiriolo, accompagnati da Felice Scozzafava, responsabile di Tiriolo Antica, che ha illustrato ai partecipanti le nuove scoperte dell’area di Giammartino e ha guidato la visita al museo. L’iniziativa è stata molto apprezzata dal Sindacato Libero Scrittori Italiani, sezione Calabria, che, attraverso il suo vicepresidente vicario, Luigi Stanizzi, ha colto l’occasione per complimentarsi con gli organizzatori per questa ennesima animazione culturale in un territorio ricco di storia, archeologia e tradizioni. Nella zona dell’ex Campo sportivo si estende l’area archeologica che si ritiene sia stata il centro della vita pubblica dei Bretti. In passato gli archeologi hanno qui rinvenuto frammenti di capitelli dorici e monete non finite, suggerendo così la presenza di una zecca e, di conseguenza, l’importanza di Tiriolo all’interno della confederazione brettia. Recentemente, nello stesso sito, è emerso il cosiddetto “Palazzo dei delfini“, un grande edificio risalente al IV-III secolo a.C. All’interno dell’edificio, un lungo corridoio separa due serie di stanze: sul lato ovest c’è una stanza con pavimentazione in cocciopesto, con un riquadro centrale raffigurante due delfini e un pesce ancora non identificato, a cui si accedeva attraverso una grande porta monumentale. Sul lato est, invece, si trova una prima stanza con una pavimentazione in cocciopesto decorata con motivi geometrici e un secondo ambiente che è un grande atrio-vasca. Di particolare importanza è il ritrovamento dei capitelli risparmiati dall’incendio che ha distrutto l’edificio.

Si tratta di capitelli di pietra dipinti in rosso e nero, con una decorazione a palmetta. Numerose monete brettie sono esposte nell’Antiquarium, raffiguranti principalmente le divinità del pantheon greco, tra cui Poseidone, Teti, i Dioscuri e la Nike.

Nelle vicinanze del palazzo si presume la presenza di un tribunale, come suggerito dal ritrovamento di una lamina di piombo incisa con una maledizione. Si tratta di una lamina di piombo risalente al IV secolo, con incisioni in alfabeto greco, segno di relazioni stranamente pacifiche tra i Greci della costa e i Bretti dell’entroterra. La maledizione si rivolge ai giudici colpevoli di aver favorito una donna durante un processo.

Successivamente, il gruppo di escursionisti si è spostato verso il monte Farinella, lungo un percorso che si snoda lungo la cresta fino ai confini del territorio del Comune di Tiriolo. Nonostante il maltempo, la mattinata si è conclusa positivamente con il raggiungimento degli obiettivi prefissati e una meritata pausa ristoratrice per i partecipanti.