Tropea: ticket d’ingresso per una gestione sostenibile

Tropea, Calabria
Tropea, Calabria

Il Sindaco Macrì propone il ticket d’ingresso per affrontare l’over tourism e salvaguardare il patrimonio storico e naturale di Tropea

Il sindaco di Tropea, Giovanni Macrì, ha recentemente annunciato in un’intervista alla radio Cusano Campus la possibilità di introdurre un ticket d’ingresso come misura per salvaguardare il ricco patrimonio storico e naturale del borgo. iL’idea prende spunto da quanto proposto e sperimentato a Venezia, mirando a regolamentare l’accesso al cuore più prezioso della città.

Macrì sostiene che gestire la bellezza e difendere la qualità richieda misure concrete, come l’introduzione di contributi proporzionati per entrare nelle zone più delicate della città. Questa iniziativa non solo mirerebbe a una regolamentazione sana e legittima, ma potrebbe anche elevare il profilo dei visitatori, selezionando coloro che apprezzano di più i siti culturali, ambientali e turistici.

L’obiettivo è, pertanto, “elevare la qualità del target”, promuovendo una regolamentazione che tenga conto dell’ecosostenibilità e della fragilità dei luoghi. Secondo il sindaco, questa strategia non solo proteggerebbe il patrimonio locale ma migliorerebbe l’esperienza complessiva dei visitatori.

Macrì rileva che Tropea, specialmente durante il mese di agosto, sperimenta un’affluenza massiccia, avvicinandosi al problema dell’ “over tourism”. Questo fenomeno, analogo a quello riscontrato a Venezia, comporta impatti negativi per destinazioni “piccole, preziose e fragili” come Tropea. Con soli 3,5 chilometri quadrati di estensione, 6.000 abitanti e circa 7.000 posti letto per i viaggiatori, Tropea si trova ad affrontare fino a 50.000 presenze in sole 24 ore.

Il sindaco sottolinea che l’over tourism può essere gestito o subito, senza altre alternative. Propone l’introduzione di un ticket di ingresso proporzionato e accessibile limitato a determinati periodi dell’anno. Questa misura potrebbe contribuire al governo complessivo del territorio, garantendo servizi di qualità superiore.

Macrì sottolinea anche gli investimenti già effettuati nella manutenzione dei beni culturali, nella riqualificazione del territorio e nella creazione di servizi, sottolineando che le cose belle vanno pagate. In conclusione, l’esperienza in tutti i settori, a partire dalle professioni, conferma la necessità di investire per apprezzare e preservare la bellezza dei luoghi.