Il fascino eterno del vetro: tra arte, storia e fede

Lavorazione del vetro
Lavorazione del vetro

Vetro e vetrate: dalla lavorazione antica all’arte spirituale

L’oggetto della nostra riflessione di oggi è incontestabilmente affascinante e racchiude una storia di notevole antichità. Il vetro, per sua definizione, è una materia fragile che richiede un’abilità straordinaria unita spesso a doti artistiche eccezionali per essere lavorato. In questo articolo, esploreremo due prospettive attraverso le quali possiamo contemplare il vetro: la sua evoluzione nella lavorazione nel corso dei secoli passati e il suo ruolo come “materia e forma di fede”.

Quando parliamo di archeologia, la mente si rivolge istintivamente a ville sepolte, mosaici, templi maestosi, colonne maestose e oggetti vari che raccontano la ricca storia della nostra regione. Tuttavia, pochi sanno che negli ultimi anni la ricerca archeologica ha concentrato una parte della sua attenzione sui manufatti vitrei, oggetti estremamente fragili che, grazie alla loro bellezza e alle decorazioni, sono inestimabili. La nostra antica storia ci ha consegnato molte testimonianze in questo senso, ma per brevità ci limiteremo a qualche cenno significativo. Un nome che spicca nell’archeologia è Paolo Orsi, il quale segnalò la presenza di oggetti vitrei nel santuario di Apollo Aleo, situato nell’area di Cirò Marina. Tra questi, possiamo menzionare una perlina sferica di vetro blu e un frammento del collo di una delle famose anforette balsamari in vetro variegato, insieme a un secondo collo ancora dotato della sua piccola ansa.

Le testimonianze vanno oltre. Lenti e frammenti in pasta di vetro o pasta vitrea sono stati rinvenuti nella tomba a camera bisoma italica di Marcellina Santa Maria del Cedro, lungo la costa tirrenica cosentina. Un approfondimento completo su questo tema può essere trovato nel testo “Il Vetro in Calabria”, pubblicato da Rubbettino e curato dall’Istituto Regionale per le Antichità Calabresi Classiche e Bizantine (Iraceb). L’attenzione qui è posta su due aspetti cruciali: la presenza del vetro come materiale e la maestria con cui è stato lavorato per creare oggetti ancora sorprendenti ai nostri occhi.

Procedendo nel tempo di oltre dieci secoli, arriviamo all’arte delle vetrate. Questo è un ambito che abbraccia l’arte, la spiritualità e la storia. Le vetrate trasformano ciò che è tangibile e metafisico, creando un percorso a doppia via: la luce che le attraversa, dando forma e colore a un sentiero, e l’anima che, illuminata con delicatezza, coglie appieno lo spirito e l’insegnamento delle raffigurazioni presenti. All’interno delle chiese, le vetrate svolgono una tripla funzione: fanno parte dell’architettura, interrompendo i possenti muri e illuminando gli spazi; sono esse stesse muri luminosi; e sono opere d’arte poiché raffigurano storie bibliche e la vita dei Santi.

Sebbene l’uso di vetrate sia antico, l’apogeo di questa forma d’arte è stato raggiunto nell’epoca romanica e gotica, prima in Francia e poi in Italia. Magnifici esempi originali sopravvivono ancora oggi. Anche in Calabria, esistono luoghi in cui è possibile vivere quest’esperienza e altre in cui possiamo solo immaginarla. Un esempio è la Chiesa di San Fantino a Palmi, un sito che sovrappone tre edifici di culto risalenti all’Alto Medioevo, al Cinquecento e alla metà dell’Ottocento. Le vetrate di San Fantino possono essere attribuite alla chiesa triabsidata altomedievale, al cimitero a nord della stessa chiesa, alla chiesa cinquecentesca o al monastero medievale. Questi manufatti vitrei testimoniano la ricchezza della chiesa triabsidata, parzialmente riutilizzata dalla struttura cinquecentesca con nuove decorazioni affrescate, un nuovo altare laterale e relative suppellettili liturgiche.

Oggi, nella nostra regione, possiamo ammirare il magnifico gioco di luce e significato nelle Cattedrali, come a Rossano o nella Cattedrale di Reggio Calabria, grazie alle numerose vetrate realizzate all’inizio del XX secolo. In queste opere, il vetro si fonde con l’arte, la storia e la fede, offrendo un’esperienza di bellezza e profondità che continua a suscitare meraviglia nei cuori di coloro che lo contemplano.